Regia di Iain Johnstone vedi scheda film
Raro ritratto di Clint Eastwood al suo domicilio. Seduto ai piedi di un albero in cima a una scogliera che guarda sull'Oceano Pacifico, si confida a un inviato della BBC, parlando dei suoi film, della sua personalità e della sua vita privata. Naturalmente schivo e introverso, dalla sua bocca non esce comunque granché. Ci si concentra in particolare sui western di Sergio Leone e i polizieschi di "Dirty Harry". In realtà i momenti più stuzzicanti del film sono quelli che non ti aspetti: una breve visita al ristorante Hog's Breath Inn a Carmel, un locale in stile pub inglese di sua proprietà (e tuttora esistente, vedi il sito www.hogsbreathinn.net, nel frattempo però venduto a un amico), e gli interventi della famosa critica americana Pauline Kael che non nasconde la sua avversione, pur se in modo molto elegante, verso l'Eastwood attore cosi come l'Eastwood regista. Questo tuttavia contribuisce a rendere "The Man With No Name" non un'agiografia dell'artista, bensì un racconto bilanciato, dove anche i suoi detrattori hanno modo di dire la loro.
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