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The Bell Keeper

Regia di Colton Tran vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Bell Keeper

di undying
3 stelle

Via di mezzo tra "Venerdì 13" (Sean S. Cunningham, 1980) e "La casa" (Sam Raimi, 1982). Nel peggior modo pensato e realizzato.

 

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The Bell Keeper (2023): locandina

 

Il campeggio di Lake Bell, al centro di una serie d'insoluti delitti e inspiegabili scomparse, attira l'attenzione dei cronisti che non perdono occasione per pubblicare sui giornali macabri dettagli. I registi Gabriel (Capri-Antoine Vaillancourt) e Matthew (Mike Manning), che intendono girare un documentario recandosi direttamente sul posto, partono assieme alle amiche Megan (Alexis B. Santiago) e Holly (Cathy Marks). Al gruppo, infine, si unisce anche il fratello minore di Matthew, Liam (Reid Miller), che mette a disposizione il suo camper, necessario per sostare alcuni giorni a Lake Bell.

 

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The Bell Keeper: Randy Couture

 

Lo sceneggiatore, attore, regista nonché produttore Joe Davison (coinvolto in tali ruoli ad esempio in 100 Tears, 2007) mette mano a una sceneggiatura che non soddisfa i restanti 14 finanziatori di The Bell Keeper (tra i quali figura, in ruolo di produttore esecutivo, anche Jeffrey Reddick, sceneggiatore dei vari Final Destination), ragion per cui ne viene affidata la revisione a Luke Genton. Che forse, visto il risultato, ha peggiorato la situazione. Il film inizia seriamente, sulla falsariga di un qualsiasi derivato da Venerdì 13, poi si perde per 50 minuti abbondanti nel tentativo di approfondire le psicologia dei personaggi, tra i quali spiccano l'emarginato Liam (Reid Miller) e la solitaria Brittany (Kathleen Kenny), una ragazza giunta a Lake Bell alla ricerca del fratello (Gary/Nick Theurer, una delle due vittime iniziali). Per oltre metà tempo si pensa che Hank (Randy Couture, attore praticante arti marziali e wrestling) sia il cattivo, ossia un serial killer, considerando la storia al centro della "campana" una urban legend. Si racconta, cioè, che nel 1876 tale Jackson (Daniel Dasent), un prete satanico, sacrificò tre vergini al demonio per aprire una porta infernale dalla quale avrebbero dovuto uscire altrettanti (tre) demoni. Scopriremo che è tutto vero, una delle bambine sacrificate da Jackson è la figlia di Hank il quale, dopo aver ucciso lo spretato è diventato immortale con il compito di guardiano. Perché sul luogo del sacrificio è stato posto a sigillo una campana che, suonata a mezzanotte, permette il ritorno dei demoni. Demoni che, esattamente come ne La casa (1982) di Sam Raimi, s'impossessano dei viventi dopo aver loro fatto sanguinare le orecchie. Si scopre, inoltre, che vengono posseduti solo quelli che hanno udito il rintocco: Liam e Brittany, ad esempio, sono dispensati perché mentre la campana veniva suonata stavano ascoltando musica con le cuffie. Ora, in tutta sincerità, come si può ritenere "girabile" un simile pastrocchio? A peggiorare la situazione, dialoghi penosi, battute infantili e poco, anzi per nulla, sesso. Il budget, deve essere stato di ben poca sostanza se si considerano i pochi (davvero contati) effetti speciali. Sulla regia di Colton Tran (nel corso del 2023 all'opera anche sui set di Snow FallsSorry, Charlie) conviene poi stendere, come si suol dire, un velo pietoso. Da vedere solo per la sequenza (l'unica davvero riuscita) alla stazione di servizio, nella quale compare l'ottima Bonnie Aarons (la suora di The Nun: La vocazione del male) nei panni d'anziana commessa, alquanto stravagante.

 

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The Bell Keeper: scena

 

"Quando in un mattino di domenica sentiamo rimbombare le vecchie campane, ci chiediamo: ma è mai possibile! Ciò si fa per un ebreo crocifisso duemila anni fa che diceva di essere il figlio di Dio."

(Friedrich Nietzsche)

 

Trailer 

 

F.P. 21/11/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 91'36") / Date del rilascio: USA (streaming), 13/10/2023; Regno Unito (home video), 04/12/2023

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