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Insidious Inferno

Regia di Calvin Morie McCarthy vedi scheda film

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La recensione su Insidious Inferno

di undying
5 stelle

Continua l'opera citazionistica di Calvin Morie McCarthy, regista del precedente "Conjuring: The Beyond" (2022), chiaramente ispirato dal cinema horror di Lucio Fulci. I due celebri film accostati nel titolo ("Insidious" e "Inferno") fanno parte di una consolidata strategia distributiva, non essendo motivati da relazione di contenuto.

 

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Monica (Stephanie Leet), dopo avere ereditato la casa abbandonata di suo padre, della quale conserva brutti ricordi, su insistenza del marito Andre (Neil Green) decide di trasferirsi a viverci il tempo necessario per sistemarla e venderla. Una scelta che condurrà la coppia al limite della follia, dato che si tratta di un cottage maledetto, infestato da forze soprannaturali.

 

"Vedo cose che non potresti immaginare nemmeno nei tuoi peggiori incubi. Vedo la morte, vedo la città dei morti."

(Mary/Chynna Rae Shurts replica alla constatazione di Andre sulla sua condizione di cieca)

 

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Insidious Inferno (2023): scena

 

Se qualcuno nutre ancora dubbi sulle qualità del cinema horror italiano dei tempi migliori, capace di surclassare kolossal internazionali e fare scuola nel mondo, basta che prenda visione dei film diretti da Calvin Morie McCarthy, uno dei tanti registi americani che, a distanza di oltre 40 anni, cita apertamente il cinema di Lucio Fulci. Il cineasta romano era già stato omaggiato nel precedente Conjuring: The Beyond (2022), ma stavolta McCarthy si spinge al limite del plagio riprendendo pari pari il concetto delle sette porte infernali e della "fantasma" cieca e guardiana (Cinzia Monreale, Emily, nel capolavoro tricolore) che erano al centro della sceneggiatura di L'aldilà - ... e tu vivrai nel terrore! (1981). Ancora una volta si tratta di una produzione indipendente che tenta di sfruttare due titoli, esattamente come accaduto per il citato Conjuring: The Beyond, ai quali ovviamente non è affatto legato: dell'universo Conjuring di James Wan, così come dell'Inferno (1980) di Dario Argento, nel film non c'è minima traccia. A meno ché l'uso di faretti colorati per dare tonalità rosse e blu alla fotografia non lo si voglia intendere come un facile tentativo di copiare lo stile (inimitabile) di Romano Albani, direttore della fotografia del secondo capitolo sulle Tre Madri. Fatta questa premessa, McCarthy (anche autore dello script) procede liberamente sulla falsariga de L'aldilà, senza tuttavia insistere sul versante splatter che resta, al contrario, confinato a una manciata di omicidi (vittime: un ispettore dell'agenzia immobiliare, uno stravagante operaio e un irlandese di passaggio, in sosta nella zona), risolti con modestissimi effetti speciali. Alla convinta interpretazione di Stephanie Leet (turbata dai ricordi di un passato traumatico dovuto a un padre prepotente, che poi sono anche la causa scatenante e/o chiave di apertura di questa "quinta" porta che dà sull'ignoto), nuoce la scarsa resa recitativa del collega Neil Green. Resta dunque un film potenzialmente interessante, vanificato da una messa in scena fin troppo modesta alla quale si accosta una colonna sonora poco efficace, con tonalità sonore convenzionali, di pura routine. Non annoia comunque e acquista punti per i continui rimandi a Fulci che addirittura sconfinano in una ripetizione della chiusa a fermo immagine con schermo incrinato, in sintonia con l'urlo di due poliziotti giunti alla casa in perlustrazione, presa pari pari da Paura nella città dei morti viventi (1980).

 

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Insidious Inferno: Chynna Rae Shurts

 

"Noi vogliamo, per quel fuoco che ci arde nel cervello, tuffarci nell'abisso, Inferno o Cielo, non importa. Giù, nell'Ignoto, per trovarvi del nuovo." (Charles Baudelaire)

 

Trailer 

 

F.P. 18/11/2023 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 97'12") / Data del rilascio USA (streaming): 09/09/2023

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