Regia di Renato Polselli vedi scheda film
Una carrozza trainata da un cavallo. A bordo non c'è nessuno. Il cavallo vaga per Sorrento commentando le meraviglie della natura locale. Intorno solo ballerini di tarantella, con costumi tradizionali.
Renato Polselli aveva già diretto tre lungometraggi (Delitto al luna park, Ultimo perdono e Il grande addio) prima di arrivare a questo corto dal titolo programmatico, Tarantella sorrentina; l'effetto che fa la visione del lavoro è bizzarro, sembra quasi che l'autore sia rimasto a corto di fondi nel bel mezzo delle riprese e sia stato costretto a fermarsi così, di punto in bianco, senza riuscire a dare un senso all'opera. Tarantella sorrentina dura 8 minuti scarsi e in quegli 8 minuti non dice quasi nulla; le uniche parole sono pronunciate dalla voce esterna e rappresentano i pensieri di un cavallo che tira una carrozza vuota per la città di Sorrento. Ma sono pensieri estemporanei e non particolarmente ficcanti, che sembrano dover avere un seguito nelle immagini, proprio quando in realtà il film si chiude. E si chiude con uno stuolo di ballerini di tarantella in azione, dopo averli visti vagare danzando per le vie di tutta la città: tutto qui. Non c'è altro, per quello che risulterebbe essere l'unico lavoro girato in cortometraggio da Polselli. 5/10.
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