Regia di Terence Fisher vedi scheda film
Il film (ancora diretto da Terence Fisher) comincia là dove finiva il primo Dracula del regista e ripropone ancora Lee nelle vesti del vampiro, ma devo dire subito che se il titolo è molto suggestivo e accattivante, il resto lo è molto meno.
La nuova vicenda, sceneggiata questa volta da John Sanson, ripete infatti (molto stancamente e senza originalità e pochissimo talento) i moduli della precedente pellicola aggiungendo davvero poco o niente.
Dracula che qui è presentato come un mero animale che si distingue solo per l'aspetto umano e al quale è richiesto solo di sibilare e righiare per tutta la pellicola senza pronunciare nemmeno una parola, ha dunque perso tutto il fascino romantico e trasgressivo che possedeva invece nel precedente capitolo (gli sono rimasti insomma solo gli occhi rossi per la brama di sangue e lo scintillare sinistro dei suoi affilati e lunghi canini).
Il film ha un solo momento apprezzabile (l'unico capace di rendere riconoscibile la sicura mano del regista e veramente degno del capostipite): la sequenza della resurrezione del vampiro. Il resto, sono noia più che spavento, e sciocchezzuole varie che coinvolgono un convento di strani monaci, due coppie di turisti inglesi e (come al solito) un bieco servitore.
L'altro pregio, è quello di aver recuperato dal romanzo di Stoker la figura dello zoofago pazzo Renfield.
Anche la conclusione è conforme con poche variazioni (questa volta Dracula finisce sotto i ghiacci... ma come ben sappiamo sarà una "ibernazione" solo temporanea....).
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