Regia di Sébastien Lifshitz vedi scheda film
Il gioco prosegue e intanto l'oscurità avvolge sempre più fitta la città e le sue persone.
Mi dicono che c'è ancora abbastanza luce, ma io sono stanca e non posso vederla.
Ed è così che Lifshizt ci entra dentro, raccontando i destini di esseri lesionati nell'anima, costruendo un film d'amore di struggente bellezza.
Ciò che rimane è una spiaggia bianca, un senso di sconfitta che trafigge il cervello, un angoscioso smarrimento emotivo dentro il quale non è possibile nemmeno riconoscersi. Il dolore, adesso, si è trasformato in una muta preghiera.
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