Regia di Don Hartman vedi scheda film
Melensa e stantia apologia del matrimonio cui solo una discreta dose di benevolenza da parte dello spettatore può consentirne una completa visione senza venir sopraffatti dai conati. Diretto con impostazione ridotta all'osso da uno sceneggiatore improvvisatosi regista, il giulebbato film sa tanto di clava e trascinamento per i capelli a parti invertite. Non il più edificante ed emancipato, per usare degli eufemismi, ritratto di donna possibile (sebbene durante una conferenza la protagonista arringhi sulle disparità e regole emanate dagli uomini che impediscono ad una fanciulla perfino di invitare un giovanotto a bere una bibita senza passare per una, testuale, sgualdrina), ma sarà per l'implacabilità dell'accalappiatrice o per la sempre charmant e spumeggiante presenza di Grant, l'ho apprezzato. Sarò malato? Per fortuna il caldo estivo mi fornisce un valido alibi, altrimenti le latitanti giustificazioni consentirebbero l'ipotesi di una precoce demenza senile. Così invece basta una semplice insolazione per farla franca. Ed intanto, fuori piove...
Lei Grant l'ha accalappiato sul serio, anche se a giudicare dal film io me la sarei data a gambe... Troppo ossessiva!
Sempre a suo agio ed impeccabile. Casca anche lui però nella trappola tesagli dalla Drake (e due volte!).
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