Regia di John Badham vedi scheda film
Film che ho ritrovato dopo una cocciutissima ricerca, con tre o quattro fotogrammi dell'infanzia in mente, tra mille Dracula e vampiri di ogni sorta (tanto che potrei farci una bella indagine comparata). Cosi' dall'aurora germanica al crepuscolo hollywoodiano (o viceversa...) abbiamo una marea di treshate e bei filmetti, nella quale si distinguono Browning, i primissimi della Hammer, Polanski amaro e divertente, Herzog naturalmente, e questo di John Badham, che è uno dei più riusciti, in parte per meriti propri, in parte per demeriti della maggior parte delle altre pellicole. Non ha qualità eccezionali, non si va oltre la storia sul "celeberrimo", non va rivisto quattro volte per arrivare a capo di chissà quali interpretazioni, ma se i film esistono anche per insaporire e colorare le ore di orde di spettatori, ben vengano esempi come questo. E parliamone (non troppo) come di solito si fa col cinema solito. Sceneggiatura equlibrata che accentua la componente erotico-sensuale del conte Langella, alcune buone trovate di regia (la tela con il ragno che incombe su Lucy) e alternanza tra momenti di suspence e attimi horror, interpretazioni all'altezza (tutte, nessuna esclusa), musiche impeccabili. Su tutto spiccano fotografia e scenografie, vera marca del film, per un'ambientazione suggestiva, elegante, e una resa figurativa gotica e decadente di tutto rispetto. E un altro merito, quello della misura e giusta amalgama di tutte le componenti del film, evitando quelli che saranno i "sovraccarichi" dei barocchismi coppoliani. Per chi ama Dracula, da vedere. (..chi ama Dracula, non Langella...).
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