Regia di John Badham vedi scheda film
Cosa curiosa, nel 1979 giunsero,a inizio e fine anno, due versioni nuove del mito di Dracula: quella europea e "intellettuale" di Werner Herzog, che rifece "Nosferatu", consegnando la maschera tragicamente orripilante di Klaus Kinski, e quella hollywoodiana e più "glamour" dal regista de "La febbre del sabato sera". Qui si tratta di una versione cinematografica di un adattamento teatrale dal classico di Stoker: sembra complicato, ma in realtà è puramente la rivisitazione del classico, con qualche libertà presa , soprattutto nello scioglimento finale della trama. Badham, in un'ambientazione fosca e livida anche quando ci sono scene diurne, fa del Conte un aristocratico seduttore ( anche se Christopher Lee lo aveva anticipato di quasi vent'anni nella serie Hammer), del quale le vittime femminili ambiscono a diventarne concupite: altra differenza dall'originale, un mischione di parentele, e un Van Helsing che perde la figlia come prima vittima della minaccia vampiresca. Finale in alto mare, e quindi ulteriore cambiamento, con ultima sequenza aperta. Il risultato è un film ben impostato, ma che non dice niente di nuovo, a parte le veniali libertà prese, con un principe della notte che seduce in un'esaltarsi cromatico la bella amante vampirizzandola, e un Laurence Olivier che , tutto sommato, evita di rendere memorabile la caratterizzazione del suo cacciatore di azzannatori.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta