Regia di John Lee Hancock vedi scheda film
Il baseball, col suo intreccio di individualismo e spirito di gruppo, pare fatto apposta per spiegare gli Usa. È una delle loro specialità meno esportabili, cosicché per lo spettatore italiano rimane piuttosto oscuro l’affannarsi dei giocatori sul “diamante”. Di solito, per orientarsi si segue la musica: anche in questo “The Rookie”, se parte il country o il surf vuol dire che i “nostri” ci danno dentro; il silenzio o gli archi sospesi indicano un pericolo. Il film è tratto da una storia vera: un ragazzo costretto a seguire il padre militare in Texas riesce a diventare giocatore di baseball di serie B ma, dopo un grave infortunio, si ritira a fare l’insegnante e l’allenatore. Per mantenere una promessa fatta ai suoi allievi, si presenta ormai quasi quarantenne a delle selezioni per nuovi talenti, scopre di aver recuperato fisicamente e corona il suo sogno di giocare in serie A. Il film è diviso in due, con Dennis Quaid (Costner dei poveri, con un occhio a “L’uomo dei sogni”) coach nella prima parte e giocatore nella seconda. La regia è retorica ma mostra un pathos coinvolgente per i perdenti, le periferie e le lande desolate: Hanckock aveva scritto per Eastwood “Un mondo perfetto”.
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