Regia di Mario Bava vedi scheda film
Sul finire della sua carriera Mario Bava , che aveva spaziato dall'horror alla fantascienza al thriller facendosi amare soprattutto dai francesi che per primi avevano riconosciuto il talento di questo artigiano molto considerato nell'ambiente e snobbato dalle firme celebri della critica, realizzò questo thriller-horror su una coppia con figlioletto che lentamente precipita in una tragedia soprannaturale senza ritorno: i segnali che via via fanno perdere pazienza e poi lucidità mentale alla famigliola protagonista sono sempre più allarmanti, e solo giusto nei minuti finali la storia rivela l'arcano , con scioglimento di residui dubbi nell'ultimissima inquadratura prima dei titoli di coda. Bava fa un ottimo lavoro con trucchi ingegnosi e atti a mostrare l'estro di un regista abituato a lavorare con budget lontanissimi dalle cifre faraoniche del cinema hollywoodiano, e rimedia a qualche incertezza di sceneggiatura, e alla conclusione che presenta qualche assurdità a rigor di logica. La Nicolodi imprime al suo personaggio una forte componente nevrotica e ne fa una delle cose migliori della pellicola, ma non le è da meno un John Steiner che gradualmente passa da una rigidità compassata del suo pilota d'aereo all'esplosione di violenza nella conclusione: c'è qualche ingenuità di troppo, ma "Shock" è un thriller paranormale che instilla una leggera inquietudine.
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