Regia di Gianni De Blasi vedi scheda film
Una trama piuttosto prevedibile cucita tutta addosso al personaggio di Abatantuono nella scontata versione del vecchio burbero.
Abatantuono in versione burbero (alla fine benefico), un adolescente che in un solo colpo perde entrambi i genitori, un viaggio verso una possibile nuova famiglia che si trasforma in un percorso iniziatico sia per il nonno che per il nipote. Una trama piuttosto prevedibile cucita tutta addosso al personaggio di Abatantuono (che gigioneggia non poco e che io, personalmente, continuo a preferire in versione comica). Un film gradevole per una piattaforma tv, ma un po' troppo scontato - troppo triste, all'inizio; troppo malinconico, poi - per meritare una serata al cinema. Si avverte l'origine narrativa della trama, si sente la mancanza di una mano di regia più esperta e, soprattutto, di altri attori capaci di una buona recitazione, a parte il protagonista (che, comunque, nel tentativo di rifare il Clint Eastwood di "Gran Torino", o anche soltanto il Bill Murray di "St. Vincent" con qualche decennio in più, finisce per offrire una versione alla milanese - come la cotoletta - del Falstaff di Orson Welles). Da dimenticare le preformance del giovane nipote e di tutte le altre figure di contorno.
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