Regia di Samuel Fuller vedi scheda film
Penso l'ultimo film di Fuller, girato in Europa, più precisamente in una notturna Lisbona, con una produzione francese; ormai in America per lui era impossibile girare, marchiato da una cretina etichetta di fascista. L'Europa ha creduto in lui, salvaldolo dall'oblio ed amato dai registi più autoriali che ci possono essere: Godard, Wenders. Oggi possiamo vedere con più distacco la sua opera, senza condizionamenti politici, e riscopriamo in lui un grandea autore indipendente la cui opera è tutta da rivedere, senza mai sorbarcarsi in intellettualismi sciocchi.
In questo film abbiamo una libertà di espressione assoluta, ed una concezione di cinema più europeo, badando di più ai simbolismi sociali ed alle atmosfere più cupe.
Interpreti all'altezza specialmente nel ramo maschile, ma anche con una Ferreol scatenata e formidabile
In un cantante pop di successo avviene uno strano inmnamoramento che lo porterà agli estremi posti della società
Bravissima in ruolo non facile, ma questa ttrice, scoperta da Ferreri, ha dimostrato da la Grande Abbuffata in poi, di sapere scegliere con coerenza e determinazione i suoi films
Bel fisico, ma in quanto a volto, non è proprio il massimo
Attore scoperto da Altman, che è rimasto sempre, forse volutamente, nell'ambito del cinema indipendente. Qui affronta un ruolo non facile, esponendo ancora una vota anche le sue doti canore, come fu in Nashiville
Una regia volutamente ispirata, non solo di azione. Un addio al cinema con sentimento e libertà
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