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I sette samurai

Regia di Akira Kurosawa vedi scheda film

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La recensione su I sette samurai

di alan smithee
10 stelle

locandina

I sette samurai (1954): locandina

AL CINEMA

" Ancora una volta abbiamo combattuto una battaglia persa... ".

In un Giappone feudale di fine 1500, polverizzato in governi locali incapaci di stabilire ordine e giustizia, il ceto contadino appare strizzato tra imposizioni e tassazione prevaricanti e sottoposto a frequenti ruberie da parte di predoni, oltre che funesto da carestie e condizioni meteorologiche avverse che spesso compromettono i raccolti.

In un piccolo villaggio tra i molti prevaricanti e soggiogati da tali sfortune o prepotenze, la popolazione stremata dalla fame si dispera e valuta anche la possibilità di un suicidio collettivo. Finché a qualche contadino viene l'idea di ingaggiare, a difesa del villaggio, un manipolo di samurai, scelti tra quelli meno contesi, che possa accontentarsi di una paga sotto forma di vitto ed alloggio, in modo da tentare di sventare il puntuale saccheggio dei banditi, poco dopo il periodo di raccolta dei cereali.

Toshiro Mifune

I sette samurai (1954): Toshiro Mifune

scena

I sette samurai (1954): scena

La ricerca si rivela complessa, ma quando un anziano, saggio ed onesto samurai (Takashi Shimura, splendido attore di riferimento per gran parte dell'opera di Kurosawa) , ormai cosciente di vivere gli ultimi anni di ingaggio in tale ruolo, si rendevdisponibe ad accettare quella strana offerta, poco per volta si uniscono a lui altri cinque samurai valorosi ma un po' decaduti.

Il settimo, il balordo ed istintivo Kicuchiyo (un fantastico e debordante Toshiro Mifune con le terga in perenne esposizione), saprà trasformarsi da istintivo e poco affidabile elemento di pubblico ludibrio e derisione, in una sorta di valoroso condottiero salvatore dei destini del villaggio.

In aggiunta un giovane onesto contadino saprà servire e smussare i contrasti tra i sette sicari, trovando anche l'occasione per vivere la sua prima intensa e tormentata relazione passionale con una contadina locale. Epico, sontuoso, incalzante, persino divertente grazie ai sipari grotteschi del citato personaggio creato e reso spassoso con sfaccettature profonde dal grandissimo Toshiro Mifune.

scena

I sette samurai (1954): scena

scena

I sette samurai (1954): scena

All'epoca del passaggio dall'arma bianca alla polvere da sparo, in un Giappone feudale senza regole né giustizia, AkiraKurosawa racconta magistralmente la nascita di una società e del senso di responsabilità civile e civico ad essa connesso nel suo processo arduo e drammatico di maturazione.

E firma uno dei suoi capolavori più noti ed ammirati.

Un'opera complessa tra attese di uno scontro che pare non avvenire mai e una battaglia che, quando arriva, viene celebrata in oltre due ore di scontri magistralmente organizzati e diretti.

Un film meraviglioso che celebra è racconta i drammi di un "Far East" da cui è derivato molto del genere western occidentale dagli anni '60 in avanti.

Il gran film di Kurosawa celebra l'epica della battaglia e crea i presupposti per la nascita di un senso di responsabilità civica e civile che mette finalmente da parte troppo individualismo per una solidarietà mutualistica volta a preservare un bene comune ed una ricchezza di raccolti mai fine a se stessa, ma atta a garantire la sopravvivenza.

"Le guerre non si vincono da soli! "

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