Regia di Duilio Coletti vedi scheda film
Dire che Coletti era un mestierante non significa affermare che i suoi film siano, in ogni caso, dei buoni prodotti. Raramente, infatti, i mestieranti ricevono buoni copioni e, quand'anche li ricevano, raramente ne traggono buoni film. Al massimo, riescono ad inserirvi qualche buon quarto d'ora. La storia si ripete anche con I sette dell'Orsa maggiore, film che ripercorre le eroiche gesta dell'unità della Regia Marina comandata dall'ufficiale Durand de la Penne, che durante la Seconda Guerra Mondiale affondò la nave da battaglia britannica Valiant, guadagnandosi il rispetto e la stima dei nemici inglesi. Al qual proposito, ci sarebbe da dire che ogniqualvolta un nemico riusciva a beffare le forze armate di Sua Maestà Britannica, magari approfittando della negligenza dei suoi ufficiali, questi erano pronti ad affibbiargli la qualifica di eroe: così Rommel diventa "la volpe del deserto" e Durand de la Penne si vede appuntare al petto la medaglia al valore dall'ex nemico inglese (in questo caso il comandante Morgan).
I sette dell'Orsa maggiore sono i sei marinai che partirono con i loro "maiali" per l'avventura senza ritorno ad Alessandria d'Egitto, più una entreneuse, un po' Mata Hari, un po' Gilda e un po' Ingrid Bergman di Casablanca, incongruamente interpretata da Eleonora Rossi Drago.
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