Regia di Pablo Larrain vedi scheda film
Gli ultimi giorni della Callas sembrano condannarla a tantissimi rimpianti. Film sbagliato dal principio alla fine con una banale e scontata Vissi d'arte a concludere una storia tragica, ma banalizzata e concentrata sul glamour e il gossip che girava attorno all'attrice e non all'importanza dell'artista che è stata.
Racconto imbarazzante degli ultimi giorni di vita della Callas. Il regista ci propone un racconto mesto, di una donna dalla grandissima sofferenza emotiva, schiacciata dalla condanna di una voce meravigliosa ormai in paradiso e dal grande amore della vita perso per sempre, lui chissà se in paradiso... Angelina Jolie recita con estrema freddezza e vanità la Diva, in questo va detto che entra bene nella parte, probabilmente ci si trova a proprio agio. Ma non basta la sua bella faccia e non bastano le grandi prove di attore di Favino e Alba Rohrwacher che quasi adombrano la prestazione della Jolie per salvare un film che sbaglia completamente soggetto e trama. Di tutta la fatica che Maria Callas ha fatto nella sua vita per costruire una carriera non c'è ombra. Tutto viene raccontato come se lei avesse una naturale dote musicale e senza sforzo si sia trovata a cavalcare i più grandi teatri del mondo. Troppa superficialità, il racconto gira attorno ai gossip della Diva e non alla costruzione di un talento che alla Callas è costato, per chi ne conosce bene la storia, sacrifici e fatica. Il risultato è un film che celebra se stesso, i propri attori, le proprie banalità. L'unica cosa che emoziona è parte della colonna sonora ma quello è merito di Maria Callas. Dico solo una parte perché di tutte le arie e di tutte le interpretazioni uniche che la Callas ha dato al repertorio lirico ne è stata scelta solo qualcuna e anche lì il criterio di selezione e la commistione con le scene del film sono sbagliati. Quindi mi viene da dire che questo film non è un punto di riferimento attendibile e interessante verso la grande artista che la Callas è stata e nemmeno verso Maria, la donna che tra mille sfaccettature e complessità ha visto la propria vita consumarsi, non senza responsabilità dirette ovviamente, in un mondo che l'ha saputa usare bene e poi accantonare quando non era più utile. Ma della sua capacità attoriale, del auo canto drammatico, della rivoluzione che portò al bel canto con la sua interpretazione e umanità non ne rimane traccia. Unico messaggio interessante del film che condivido è che un disco è perfetto, ma la musica è l'interpretazione originale e sempre diversa di un momento che esprima i sentimenti di chi quel momento lo sta interpretando. Spero in futuro di vedere una rilettura migliore che renda onore a una donna che ha saputo cambiare le convenzioni e la musica profondamente e magari una recitazione meno hollywoodiana,ma più sentita e partecipe.
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