Regia di Wes Anderson vedi scheda film
In un paesino americano il proprietario di una pompa di benzina vive sotto l'assedio dei topi. Chiama perciò un derattizzatore della zona, noto per essere un vero esperto nel suo campo. L'uomo si presenta spiegando come sia fondamentale nel suo mestiere conoscere da vicino le sue prede; il suo studio dei ratti nel corso degli anni è stato talmente assiduo e approfondito da renderlo oramai simile fisicamente a essi. Ma questa non è certo la cosa più strana di questo bizzarro personaggio e lo si scopre non appena egli si mette all'opera.
Questo cortometraggio – poco più di un quarto d'ora di durata – fa parte di una serie di quattro lavori sulla breve distanza licenziati nel 2023 da Wes Anderson per Netflix, ispirati ad altrettanti racconti di Roald Dahl. Il cast è basilare, tre sono gli attori che rimangono in scena dall'inizio alla fine, ma come sempre ottimo: Richard Ayoade, Ralph Fiennes e Rupert Friend compongono il terzetto centrale dell'opera; scenografie supercolorate, luci vivissime e montaggio rapido fanno il resto, andando a ricomporre in buona sostanza lo stile del regista. C'è anche un breve segmento animato in digitale, gustoso come il resto del corto; forse il finale risulta un po' troncato, tagliato in maniera fin troppo netta, ma quella potrebbe essere una scelta effettuata in origine dallo stesso Dahl, che effettivamente scrisse un seguito a questo racconto. Il derattizzatore è in pratica poco più che un esercizio, un lavoro non essenziale all'interno della ormai vasta filmografia di Anderson, ma comunque piacevole alla visione. Il cigno, Veleno e La meravigliosa storia di Henry Sugar sono gli altri tre titoli del quartetto uscito in contemporanea sulla piattaforma. 6/10.
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