Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
"Nella mia vita non avevo mai creduto a nessun delle felicità che mi si erano offerte. Anzi, non avevo mai cercato la felicità.
Ma com'era più facile rifiutare la felicità, piuttosto che sottrarsi al dolore!
L'unico modo per salvarmi sarebbe stato respingere anche il ricordo di Angelina: cercare di non vederla mai più".
Emilio Brentani, impiegato trentenne solitario e un po' cupo, incontra sul porto di Trieste una bellissima ragazza di nome Angiolina, e se ne innamora perdutamente, salvo che per lei la famiglia povera se non indigente, cerca di indirizzarla ad un matrimonio di convenienza con un anziano farmacista. Ma Emilio non si arrende, e anche la ragazza sembra provare qualcosa di sincero per lui, relegato a vivere con una sorella anch'essa relegata verso una solitudine che ne ha condizionato ogni equilibrio psico-fisico, e che la porterà ad una prematura fine, dopo la disillusione di un amore nei confronti dell'unico amico del fratello, ovvero l'esagitato e un po' cinico, ma sincero scultore Stefano, colui che consiglia a Emilio di divertirsi con Angelina, senza pensare ad un futuro che gli riserverà, come effettivamente gli accadrà, solo disillusione ed amarezza, oltre che l'abituale solitudine.
Tratto dal famoso omonimo romanzo di Italo Svevo, Senilità porta la firma di prestigiosi autori-sceneggiatori come Tullio Pinelli e Goffredo Parise, oltre che lo stesso Mauro Bolognini, in grado di rendere, in sede di direzione, il grigiore umorale e fisico che turba le esistenze sul filo della disperazione di tutti i protagonisti.
Forte di una splendida, torbida e scura ambientazione triestina, Senilità si fa forte di un quartetto di attori internazionali davvero ottimi ed in forma smagliante: Anthony Franciosa è Emilio Brentani, ravvivato da un impeto di sentimento che pareva non aver mai albergato nel suo cuore inaridito; Claudia Cardinale è Angiolina Zarri, bellezza indiscutibile ma indecifrabile per propendere ad una purezza di intenti o ad un calcolo economico imposto dalle drammatiche circostanze e dalle necessità familiari impellenti.
Betsy Blair è la zitella Amalia Brentani, donna ormai matura e sfiorita che si lascia morire dopo aver compreso di aver sciupato una vita in inutili ritrosie e rimandi, mentre il tenace e spigoloso, manesco Stefano Balli è interpretato dal bravissimo Philippe Leroy, qui alle prese con una delle sue migliori interpretazioni.
"...non provavo rimorsi, ma scoprivo che tanto da Angiolina, quanto da Amalia, mi ero distaccato senza poter dire l'ultima parola, che avrebbe almeno addolcito il ricordo delle due donne.
Amalia non poteva più udirla. Ad Angiolina non avevo saputo parlare.
Adesso avrei ricominciato a vivere come primadi conoscere angiolina, dignitosamente, senza amare né soffrire, aspettando di diventare vecchio".
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