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Selvaggina di passo

Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film

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La recensione su Selvaggina di passo

di AtTheActionPark
8 stelle

Selvaggina di passo rappresenta uno dei vertici più scabrosi toccati dal geniale regista tedesco. In Italia, pur essendo stato accolto abbastanza bene dalla critica nostrana - ma finito velocemente nel dimenticatoio -, il film non scampò comunque a qualche inevitabile "assestamento" da parte della censura (i 14 anni della protagonista diventano magicamente 16).
Fassbinder affronta nuovamente il melodramma, questa volta concentrandosi sul confronto generazionale fra genitori e figli: i giovani Hanni e Franz si amano, ma il dittatoriale padre di lei, Erwin, fa di tutto per ostacolare i rapporti tra i due. Tanto da spingere Franz all'omicidio.
Il regista tedesco - ispirandosi ad un testo teatrale non suo - scrive una sorta di "prototipo" del successivo Voglio solo che voi mi amiate, in cui ritornerà dominante il conflitto fra padre e figlio.
Come spesso in Fassbinder, anche in Selvaggina di passo la Storia tedesca, seppur espulsa ad un livello più superficiale,  denotativo, "rientra" immancabilmente dalla finestra: Erwin è, infatti, descritto dal regista con dei tratti talmente aspri da farlo assomigliare ad un gerarca nazista. E l'ambientazione rurale - a differenza di quella «borghese» del precedente Le lacrime amare di Petra Von Kant - forse non è casuale nel voler cogliere una critica nei confronti degli ambienti più retrogradi della Germania: dove vivono ancora quei «fantasmi di passato», difficili da estirpare.

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