Espandi menu
cerca
La selva dei dannati

Regia di Luis Buñuel vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Baliverna

Baliverna

Iscritto dal 10 luglio 2009 Vai al suo profilo
  • Seguaci 103
  • Post 5
  • Recensioni 2144
  • Playlist 27
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La selva dei dannati

di Baliverna
8 stelle

Bunuel raduna un cast di divi o futuri tali per un bel film, ingiustamente assente dalla telvisione.

L'avevo mancato per tanti anni, questo ultimo tra i film significativi di Bunuel che mi mancava di vedere. Non tra quelli, cioè, quasi solo alimentari che girava spesso in Messico. Questo perché ero sicuro che un giorno avrebbero dovuto trasmetterlo in televisione, un film d'avventura, a colori, con Simone Signoret, Charles Vanel, Michel Piccoli. Ma che! A mia memoria non è mai passato sul piccolo schermo. Alla fine me lo sono preso in un'edizione in DVD, che, devo dire, è di qualità eccellente.

Ebbene, non è un capolavoro, ma mi è un'opera degna del suo regista. La prima parte nel villaggio brasiliano è forse un po' teatrale e verbosa. La mano di Luis Bunuel nel dirigere si vede (gru, movimenti fluidi, carrelli...), ma è forse la materia, cioè la guerriglia nel villaggio, ad essere un po' farraginosa. La seconda però, nella foresta vergine, è molto bella e tesa, nonostante il regista bazzichi qui un genere (l'avventura, le situazioni estreme...) che non è certo il suo solito. In particolare, mi ha colpito la sua capacità di costruire la tensione pur con un'azione che procede con leggera lentezza, e probabilmente girando in poche decine di metri quadri di foresta.

Il gruppo raccogliticcio dei personaggi, che si viene a poco a poco a formare è caratterizzato dal fatto che nessuno di essi è simpatico. Alcuni sono antipatici (come il personaggio di Charles Vanel), ma anche la ragazza muta, che per un po' sembra un fiore innocente e inconsapevole in un mondo che non le appartiene, rivela poi tratti di sé ambigui e non nobili.Di contro, Georges Marchall (il duro della situazione), all'inizio è quasi una carogna, ma durante la lotta per la sopravvivenza nella foresta compie degli atti sicuramente positivi.

Il finale è quello che io definisco “lieto fine a denti stretti”.

Simone Signoret dà una buona interpretazione di una prostituta un po' cinica ed egoista, mentre il giovane Michel Piccoli – molto diverso da quello della futura celebrità – interpreta con successo un prete un po' ambiguo e sfuggente, come lo sono quasi tutti quelli che compaiono nei film del maestro spagnolo.

Gli elementi tipicamente bunueliani sono pochi, ma ci sono: il pitone morente divorato da formiche giganti, e l'immagine dell'Arco del Trionfo di Parigi, che poi si scopre essere una specie di sogno o ricordo che uno dei personaggi ha guardando una cartolina.

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati