Regia di Mauro Bolognini, Luciano Salce, Alberto Sordi vedi scheda film
Una vacanza non proprio felice e men che meno rilassante, è il trait d'union che collega tre episodi, diretti da altrettanti registi, uniti nel film "Dove Vai In Vacanza". Il primo episodio ("Sarò Tutta Per Te") è diretto da Mauro Bolognini ed ha per protagonisti Enrico (Ugo Tognazzi), un professionista, abituato da sempre ad avere le donne ai suoi piedi - ma, ormai attempato, non più in grado di tenere avvinta a sè l'amante del momento - il quale riesce a farsi invitare da Giuliana (Stefania Sandrelli), ex-moglie, gradevolmente "maturata", con la quale conta di passare alcuni giorni di riposo e focosa passione in una villa nella sua disponibilità. L'intimità tra i due è impossibile causa il presentarsi nella casa di amici, colleghi e non ultimo l'ex-fidanzato di Giuliana, cui la donna si concede, al riferito fine, vistolo di giù di corda, di consolarlo. Si concede anche ad Enrico, il quale ... fa cilecca. Il re è nudo, in ogni senso. L'uomo trae piacere dal poter condurre con successo il gioco della seduzione e del dominio della donna; se non ci sono malizia e trasgressione, se c'è condivisione ... il contesto perde d'attrattiva e le conseguenze fisiche sono inevitabili. L'episodio successivo ("Si, Buana") è diretto da Luciano Salce. Il protagonista è Arturo, Paolo Villaggio, il quale conduce con sè i caratteristi (Gigi Reder, etc.) che lo affiancano nei film dedicati al personaggio di Ugo Fantozzi. Ispirato esplicitamente al racconto di Ernest Hemingway "La Breve Vita Felice Di Francis Macomber", il racconto è narrato in prima persona da Arturo, il quale è ingaggiato per fingere d'essere un anglosassone, intrepida guida e ottimo conoscitore di un'area protetta in Africa, ove è stato organizzato un campeggio per turisti ricchi ed annoiati, alla stanca ricerca di sensazioni forti le quali sono connesse a topoi non più attuali. Il personaggio interpretato da Paolo Villaggio si esprime nelle classiche gag "fantozziane", e finisce per essere coinvolto in una torbida storia di sangue, leoni ed assicurazioni. L'ultimo episodio ("Le Vacanze Intelligenti"), il più lungo, tanto da poter essere considerato un film a sè, è diretto ed interpretato da Alberto Sordi, il quale ha al suo fianco Anna Longhi; i loro personaggi sono Remo ed Augusta, coppia di fruttivendoli romani un po' avanti con l'età, i quali hanno fatto sacrifici per far studiare i figli e sono fieri dei risultati raggiunti. I figli, giovani adulti e persone di cultura, dalle prospettive "internazionali", programmano le "vacanze intelligenti" dei genitori all'insegna della salute, della storia, dell'arte. I due popolani, più per per accontentare i giovani, che convinti di trarne arricchimento spirituale, seguono il programma, non tanto proposto quanto imposto, pur con qualche strappo. Al loro ritorno a casa, trovano l'arredamento cambiato; non si riconoscono nel mutamento dei costumi e ne soffrono; ma sono rifrancati nel trovare, nel carattere e nelle abitudini di quei figli che percepiscono ormai molto avanti ... e distanti, tracce di quella che secondo i loro parametri è ... normalità. I tre episodi hanno in comune una certa critica sociale, la quale analizza le conseguenze del passare degli anni e del coincidente progresso, non sempre positivo. L'Enrico di Ugo Tognazzi non comprende l'evoluzione dei processi di emancipazione femminile e mutamento dei costumi che portano la sua giovane amante a scaricarlo senza troppi complimenti; la sua ex-moglie ad essere disinibita senza malizia, e felice; gli amici della donna a girare per casa e divertirsi in abiti succinti, con conseguenze per lui deprimenti. Nell'episodio ambientato in Africa, bersaglio della critica è lo stantìo esotismo ricercato dai ricchi e distratti vacanzieri, almeno nelle apparenze, poichè, al momento di mangiare, la scelta cade su ghiotti prodotti e piatti tipici italiani, non su improbabili pietanze locali. Il più complesso episodio diretto da Alberto Sordi, prima dell'epilogo parzialmente consolatorio, racconta di una divergenza di prospettive sempre più marcata tra genitori e figli. Augusta e Remo Proietti, due "fruttaroli" abituati a recarsi prima dell'alba ai "Mercati Generali", per passare poi le loro giornate dietro al bancone della bottega, hanno poco in comune con i loro ragazzi, universitari, intrisi di cultura ma non ancora di buon senso; sono quasi insensibili ai sacrifici che i genitori hanno fatto pur di tirarli sù in tal maniera, tant'è che decidono, nel loro egoismo, di sfruttare la fiducia che Remo ed Augusta ripongono in loro - a pochi giorni di vacanza seguirà un anno di duro lavoro - per far fare loro delle attività che i due popolani non sono in grado di apprezzare. Evidente è poi la critica verso una certa espressività artistica, tanto elitaria da essere quasi autoreferenziale. Tra gli attori, bravissimi Alberto Sordi ed Anna Longhi; ho trovasto un po' sotto tono Ugo Tognazzi; spontanea e sensuale Stefania Sandrelli; più volitivo del solito nel suo ruolo più noto, Paolo Villaggio. Ho apprezzato i tre episodi per temi ed argomentazioni ma ... non ho trovato molto di cui ridere; giusto qualche siparietto "fantozziano", ed alcune sequenze con protagonisti i coniugi Proietti (memorabile la catartica abbuffata al ristorante veneziano con successivo ricovero in ospedale), tirano via risate; per il resto si sorride a denti stretti. Le storie dei protagonisti inducono infatti alla malinconia; sono, di fatto, dei perdenti, un po' per colpa loro, un po' perchè lasciati indietro dall'inevitabile scorrere del tempo e conseguente mutar dei costumi. Leggo giudizi contrastanti su questo film. Immagino che ciò sia dovuto anche al fatto che non è la commedia leggera e spensierata che, a primo impatto, ci si aspetta di vedere.
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