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Sei fratelli

Regia di Simone Godano vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sei fratelli

di axe
5 stelle

Un po' imprenditore, un po' avventuriero, l'anziano Manfredi Alicante, appreso di avere un male incurabile, sceglie di uccidersi. Ne vengono informati i cinque figli, sparsi tra Francia ed Italia, avuti da donne diverse e non in buoni rapporti tra loro. All'apertura del testamento, scoprono di avere una sorella, Luisa, con la quale fanno conoscenza proprio in quel momento. I sei sono "condannati" a convivere in un appartamento nella città di Bordeaux al fine di compiere i primi atti di gestione dell'eredità; è sufficiente questa necessità ad annullare le conseguenze della scarsità di rapporti tra loro ? La risposta è contenuta nell'evoluzione della trama di questa "tragicommedia" familiare diretta da Simone Godano ed è ... negativa. I sei fratelli sono persone estremamente diverse; diversi i percorsi lavorativo e familiare, diversa la posizione sociale, diverse le prospettive ... e diverso anche l'atteggiamento nei confronti dei consanguinei. Marco, conduttore televisivo, tenta di proporsi come "collante" del gruppo, pur non avendone ne' meriti, ne' doti, e comunque con scarso successo. Lo contrasta Leo, il quale si rapporta con acredine nei confronti dei fratelli, rilevando la loro ipocrisia di fondo. In mezzo ci sono tutti gli altri, confusi e smarriti. E infine Luisa, la misteriosa sesta sorella, con un passato di difficoltà che l'hanno tormentata sin dalla nascita. Lentamente, nonostante "rapporti bilaterali" burrascosi, si forma un clima di tranquillità e collaborazione che consente agli eredi di Manfredi il compimento di atti connessi alla successione. Alcune sequenze che li mostrano felici nel trovarsi insieme lasciano immaginare che per il passato di incomunicabilità tra i sei sia sepolto per sempre. Ma, ci è spiegato, non è così. Troppe le differenze, troppo il tempo trascorso separati. Di certo, inoltre, contribuisce l'essere stati figli di un uomo irrequieto ed egoista - impossibile non immaginare che abbia seminato sofferenza con i suoi ciclici abbandoni con piena consapevolezza di ciò. E, alla stessa maniera, ne sono consapevoli i figli, i quali, pertanto, provano sentimenti contrastanti. Il naturale amore filiale convive con la disapprovazione; felici di essere figli di un uomo così "intenso", angustiati per dover condividere il ruolo con altri. Nel cast spiccano la presenze di Riccardo Scamarcio (Marco), Adriano Giannini (Guido), Gabriel Montesi (Leo). Manfredi Alicante, nonostante la sua, seppur non terrena, "onnipresenza" che lo rende di fatto il settimo protagonista del racconto, è visibile in poche sequenze ed è interpretato da Gioele Dix. Il film è ambientato a Bordeaux, città nella quale sono state girate le scene in esterno; il ritmo non è molto sostenuto ed è scandito dal passare dei giorni della settimana. La teatralità degli alterchi tra alcuni personaggi invita al riso; i contenuti, tuttavia, sono drammatici e l'epilogo è malinconico, sebbene realistico. Il racconto è piuttosto scarso di avvenimenti, riducendosi a descrivere i personaggi e mostrare le schermaglie durante la settimana di convivenza. Dunque, la visione si conclude lasciando un po' di delusione. Il titolo e parte della trama potrebbero richiamano alla memoria "Tre Fratelli" di Francesco Rosi. Le similitudini si fermano qui. Sono opere completamente diverse, il dramma del regista napoletano, estremamente pessimista, indaga a fondo i rapporti umani e sociali del suo tempo. Il film di Simone Godano si ferma in ... superficie. Un classico "tutti contro tutti" familiare, a tratti realistico, a tratti meno, che consiglierei solo agli amanti del genere !

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