Regia di Simone Godano vedi scheda film
Dopo avere scoperto di avere una malattia terminale, Manfredi Alicante (Dix) - capitano di ventura e indomabile sottaniere - si suicida. I suoi cinque figli (un conduttore TV egocentrico, un ignavo insegnante di arti marziali, una nubenda refrattaria al matrimonio, un aspirante pianista semi-afasico e un cuoco guascone), sparsi tra Italia e Francia e avuti da quattro donne diverse, vengono convocati dal notaio per le questioni ereditarie, in occasione delle quali scoprono di avere una sesta sorella (Bellè), reduce da tre anni trascorsi in carcere per spaccio di droga. Costretti a una convivenza forzata a Bordeaux di una settimana (il film è impaginato secondo i giorni che la scandiscono) per decidere sul da farsi in merito all'eredità, ciascuno, a modo suo, cercherà di elaborare il lutto e di trovare una nuova via al rapporto con gli altri fratelli. Alla fine, quasi tutti porteranno sui corpi i segni di questo incontro.
Alla sua quarta regia sotto l'egida produttiva di Groenlandia di Matteo Rovere, Simone Godano si colloca dalle parti di quel cinema sulle famiglie disfunzionali tanto caro a Muccino. Il copione lascia ampio spazio all'improvvisazione, con molte scene madri e attori ben diretti nell'ambito di un racconto artefatto e a tratti implausibile. Giannini giganteggia su tutti.
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