Regia di Simone Godano vedi scheda film
AL CINEMA
"La sola vittoria contro l'amore è la fuga" Manfredi Alicante (Gioele Dix) è stato un padre per lo più assente, egoista, grande amatore di donne, ma persona anche molto volubile e poco affidabile.
Un giorno, cosciente di esser vittima di un male incurabile, decide di metter fine per sempre alle proprie sofferenze gettandosi dal balcone della struttura medica ove era in cura.
L'occasione fa sì che i quattro figli delle tre mogli del Manfredi, più una figliastra francese sorella del suo figlio più giovane, si riuniscano per le esequie. In quella occasione, non solo e senza troppe sorprese i cinque scopriranno che il testamento non contiene alcun valore utile a poter essere accettato almeno con beneficio di inventario,a che il defunto genitore ha concepito anche un sesto pargolo, che si materializza sotto forma di un po' disorientata trentaquattrenne in imbarazzo.
Peraltro costei, a differenza degli altri, si dimostrerà l'unica in grado di aver conosciuto, almeno un po' meno superficialmente, quel genitore un po' problematico e difficile da gestire, almeno nel ruolo.di figlio bisognoso di affetto, sicurezza e protezione.
Nella ultima casa paterna a Bordeaux, in presenza dell'ultima consorte, si definiranno con fatica le linee guida non tanto della gestione di una eredità farlocca, quanto piuttosto i legami di sei fratelli troppo diviso da circostanze e vite burrascose all'insegna dell'incapacità di organizzarsi e vivere stabilmente.
Il regista degli almeno interessanti Moglie e marito (2017), Croce e delizia (2019) e Marilyn ha gli occhi neri (2021), Simone Godano, torna in regia e dirige una commedia virale non certo originale o innovativa, ma certo dignitosa e costellata di buone interpretazioni.
Riccardo Scamarcio, Adriano Giannini, Valentina Bellé, Linda Caridi, Gabriel Montesi, Antonella Ponziani, appaiono ispirati ed in piena forma.
L'ottimo Gioele Dix appare fugacemente, date le circostanze, ma la sua voce calda di egregio narratore fa bene a tutto il film, un po' prevedibile, ma anche piuttosto godibile per come riesce a raccontare una circostanza di fatto drammatica, con toni che passano dalla satira all'ironia, al più sincero cameratismo tra fratelli per troppo tempo separati non per colpa loro.
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