La recensione su V/H/S/85

di undying

7 stelle

Capitolo n. 6 di una serie antologica che non perde colpi e che rende ancora attuale il found-footage.

Total Copy - regia di David Bruckner (***)

Presso un laboratorio di ricerca universitario un team di scienziati sta conducendo ricerche su una entità aliena, apparentemente inerme, chiamata confidenzialmente Rory. In realtà la creatura è in grado di mutare forma e non è affatto amichevole.

No Wake - regia di Mike P. Nelson (***)

Un gruppo di amici si reca presso un lago, violando una zona interdetta, senza immaginare di finire al centro delle attenzioni di un folle cecchino sanguinario. Una coppia viene uccisa dentro una tenda, altri cinque vengono colpiti da proiettili mentre si trovano nelle acque del lago. Per un'inspiegabile ragione, quest'ultimi - pur se massacrati - non muoiono. Tornano in superficie, consapevoli di essere revenant e in grado di risalire al "mass murderer", dato che la loro telecamera ha filmato la targa del suo mezzo.

God of Death - regia di Gigi Saul Guerrero (***)

Un devastante terremoto colpisce una specifica area messicana. Una troupe di soccorso tenta di recuperare gli addetti di una stazione televisiva, crollata durante la trasmissione di un telegiornale. Lo staff, imprigionato nel fabbricato a seguito delle successive scosse di assestamento, si dirige verso i sotterranei, imbattendosi in un altare dedicato al dio Acolmiztli, noto anche come Mictlán.

TKNOGD - regia di Natasha Kermani (***1/2)

Una stravagante artista, Ada Lovelace (Chivonne Michelle), si esibisce mettendo in atto pubblicamente un rito di evocazione futuristico, criticando la tendenza della società moderna sempre più attratta dalle prodezze tecnologiche (si preannunciano i mondi di realtà virtuale, vivibili tramite visori a casco). Nella rappresentazione scenica l'attrice ribadisce come l'uomo abbia eletto a sua rappresentanza un nuovo Dio, in sostituzione di Gesù Cristo, Jahvè, Satana e Allah. Un Dio tecnologico a due dimensioni, che scoprirà essere altrettanto pericoloso quando immersa nella realtà virtuale.

Ambrosia - regia di Mike P. Nelson (***)

I membri di una numerosa famiglia si riuniscono per celebrare un insolito avvenimento: visionare il video con le riprese del "battesimo di sangue" (obiettivo: 7 vittime nello stesso tempo d'azione) di una ragazza adolescente, quella che ha assalito, a colpi di fucile, il gruppo di giovani al lago (episodio No Wake). Proprio durante la celebrazione, alla porta di casa bussano le forze dell'ordine. Ne consegue un mortale scontro a fuoco ...

Dreamkill - regia di Scott Derrickson (*****)

Karen, rinchiusa nella sua camera da letto, chiama il 911 chiedendo aiuto dal momento che un intruso, in piena notte, ha violato la proprietà entrando minacciosamente in casa. I soccorsi non fanno in tempo ad arrivare: un brutale assassino, armato di rasoio, la massacra senza pietà. L'indagine finisce tra le mani del detective Wayne (Freddy Rodríguez), presentandosi sin da subito assai strana. Lo stesso, infatti, qualche giorno prima ha ricevuto per posta una videocassetta sulla quale è stato registrato, nei minimi dettagli, l'atroce delitto. La paradossale situazione si ripete, quando viene uccisa e mutilata una seconda vittima. Dopo una serie di appostamenti viene arrestato Gunther, un giovane punk, sorpreso nell'atto di inviare un terzo video al detective. Interrogato, il ragazzo sostiene che quelle registrazioni "dal futuro" sono iniziate quando ha acquistato un videoregistratore betamax e ritraggono eventi da lui previsti per via onirica, durante il sonno.

V/H/S/85: Gunther nell'episodio Dreamkill

Frutto della collaborazione di più produttori - tra i quali anche David Bruckner, Matt Bettinelli-Olpin, Brad Miska e i Radio Silence - questo ennesimo antologico conferma l'ottimo orientamento intrapreso dalla serie V/H/S. Il found footage realizzato con mezzi, talentuosi cineasti e tante idee, ha ancora molte frecce al suo arco e può, nei migliori casi (i segmenti diretti da Natasha Kermani e Scott Derrickson) riuscire a fare davvero paura. Total Copy, episodio "contenitore" proposto a frammenti in quanto rappresenta la cornice del film, mostra le sue migliori carte nella fase finale, offrendo in azione un alieno mutaforma davvero inquietante. È diretto con buon mestiere da David Bruckner (V/H/S, Southbound - Autostrada per l'inferno, Il rituale, The Night House - La casa oscura, Hellraiser), cineasta coinvolto anche nel primo film della serie. No Wake, opera di Mike P. Nelson (Wrong Turn, 2021), gela il sangue nelle vene mettendo lo spettatore, in soggettiva, nei panni delle indifese vittime di un cecchino e, al tempo stesso, di acque contaminate il cui effetto "rivificante" si equivale a quello del terreno di Pet Sematary (Mary Lambert, 1989) e Zeder (Pupi Avati, 1983). L'episodio ha un seguito (Ambrosia), che sposta l'azione in casa del killer. God of Death è forse la cosa migliore girata sino ad oggi dall'attrice messicana Gigi Saul Guerrero, saltuariamente regista di cortometraggi inseriti in opere collettive (tipo México Bárbaro) e al debutto nel lungometraggio con Bingo Hell (2021).

V/H/S/85: la cecchina, nell'episodio Ambrosia

TKNOGD contribuisce a far riflettere sulla fascinazione della tecnologia e sulle derive alienanti della realtà virtuale, oggi un fenomeno inevitabilmente presente nella vita quotidiana di tutti noi. Dirige con classe Natasha Kermani (Shattered, Imitation Girl, Lucky), valida cineasta capace di non tirarsi indietro di fronte a un finale decisamente splatter. Ma il pezzo forte di V/H/S/85, senza se e senza ma, resta Dreamkill di Scott Derrickson: una storia agghiacciante, infarcita di effetti speciali vecchia scuola (a supporto di fantasiosi delitti con armi bianche e coltelli elettrici), girata con stile, che avrebbe meritato di essere estesa a lungometraggio. Scott Derrickson non ha certo bisogno di presentazioni (citiamo per dovere, tra le sue regie, Hellraiser 5: Inferno, The Exorcism of Emily Rose, Sinister, Liberaci dal male e Black Phone) e mostra di aver assorbito tematiche fantastiche di grandi Autori (dal Buñel di Un chien andalou a Dario Argento, passando per John Carpenter e James Wan), rielaborate in questo caso in maniera personale e di sconvolgente resa sullo schermo (una soggettiva di un delitto è accompagnata da Hamburger Lady dei Throbbing Gristle). Non lo si direbbe data la longevità, eppure questo capitolo n. 6, seguente V/H/S/99 e destinato ancora una volta alla piattaforma "Shudder", non sfigura affatto rispetto ai predecessori e supera, per eccesso visivo espresso senza censura, di gran lunga la maggior parte dei titoli (anche acclamati) che giungono nelle sale cinematografiche.

V/H/S/85: scena da Dreamkill

Curiosità (letteralmente dall'imdb)

Scott Derrickson ha dichiarato che il suo segmento (Dreamkill) è da collocare nell'universo fantastico di "Black Phone".

Il terremoto che sconvolge lo studio televisivo in God of Death è un chiaro riferimento a quello realmente avvenuto a Città del Messico nel 1985. La regista Gigi Saul Guerrero ha affermato: "Non appena mi hanno detto che era ambientato nel 1985, ho dovuto basarlo su qualcosa che tutti a Città del Messico capiscono e hanno vissuto".

Il nome del personaggio Ada Lovelace (la protagonista di TKNOGD) rimanda ad Augusta Ada King, contessa di Lovelace. Autrice di un articolo e una serie di appunti - scritti nella metà del XIX° secolo - che spiegavano la macchina analitica di Charles Babbage, un primordiale esempio di calcolatore. In queste note descrisse un metodo per risalire alla sequenza dei numeri razionali di Bernoulli. Questa serie di istruzioni le è valso il titolo di "prima programmatrice di computer".

V/H/S/85: Freddy Rodríguez nei panni del detective Wayne in Dreamkill

Hamburger Lady (Throbbing Gristle)

"La paura governa il genere umano. Il suo è il più vasto dei domini. Ti fa sbiancare come una candela. Ti spacca gli occhi in due. Non c'è nulla nel creato più abbondante della paura. Come forza modellatrice è seconda solo alla natura stessa."

(Saul Bellow)

Trailer