Regia di JT Mollner vedi scheda film
"-Perché hai ucciso tutte quelle persone?
-...a volte...non vedo persone umane...vedo demoni..."
L'incontro sessuale tra una strana ragazza, che si diletta a uccidere per il gusto di farlo, e che per questo è nota tra le forze dell'ordine con il nomignolo di "Signora Elettrica", ed un aitante giovane attratto da storie sessuali con varianti sadomaso, si trasforma presto in una caccia con inseguimento.
Ma la cacciatrice, almeno in apparenza, non è la donna bensì il ragazzo con cui ha consumato un rapporto legata e usata energicamente.
Presto tuttavia i ruoli si ribaltano e sarà la bionda protagonista a tornare padrona del proprio ruolo di killer, mietendo vittime al suo passaggio come un vendicatore folle, senza freni, mosso da un impeto fuori controllo che la stessa giustifica nel dialogo sopra riportato.
Si è parlato molto di questo thriller sovraeccitato, composto nel suo snodo narrativo da sei capitoli disposti non in modo cronologico e un epilogo che dettaglia gli ultimi crimini di un prolifico serial killer.
L'originalità del film è innanzi tutto rappresentata dal fatto che l'assassino seriale è una donna, e che la stessa, grazie alla confusione narrativa premeditata dai capitoli disordinati, appare inizialmente più come una vittima, che un vero carnefice quale si rivela essere poco per volta.
La necessità di adottare questa strategia disordinata di presentazione dei fatti risulta, alla fine, una furbata di maniera, più che una sorpresa di racconto dei fatti. E per questo ed altri dettagli, la storia della serial killer in bikini intimo spaiato e con una ferita all'orecchio e sangue altrui sulle labbra, risulta decisamente irritante e manierato.
In regia, JT Mollner, alla sua seconda prova dopo Outlaws and Angels (2016), fa di tutto per trasformare l'efferato road movie tra le campagne dell'Oregon in un cult.
Nel cast tecnico, l'attore celebre di origini italiane Giovanni Ribisi figura nel ruolo di produttore e pure in quello di direttore della fotografia.
La sotte ed atletica, diafana Madisen Beaty ci mette convinzione e una certa prestanza fisica in un ruolo decisamente impegnativo, almeno dal punto di vista fisico.
Certo le scene del sesso forte con punte sadomaso restando in rigoroso bikini (spaiato, dicevamo), finisce per rivelarsi una contraddizione inaccettabile ed uno dei piu giustificabili motivi di irritazione per tutti coloro che non sono riusciti a digerire il film e le sue disarticolazione poco giustificate svolte narrative.
Tra il cast riconosciamo ed apprezziamo una matura, ma sempre piuttosto avvenente Barbara Hershey, vittima tra le tante della scia sanguinaria lasciata dalla folle protagonista.
Strange darling si rivela un thriller che tenta in tutti i modi di risultare originale e potente nelle sue scelte narrative.
Ma il risultato provoca, più che altro, una certa stucchevolezza di fondo, probabilmente suggerita dalla estrema colazione "stronca-elefanti" che la stessa amorevole anziana moglie hippie Barbara Hershey prepara al compassato consorte Ed Bengley Jr., a base di uova fritte in due panetti di burro, inserite in un panino con untissime salsicce fritte, annegato entro una marmellata melmosa e violacea, e annaffiato di immancabile sciroppo d'acero.
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