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Strange Darling

Regia di JT Mollner vedi scheda film

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La recensione su Strange Darling

di mck
8 stelle

The Killer OutSide Me.

 

 

Summer of Fear 2024:
- “LongLegs”, scritto e diretto da Osgood “Oz” Perkins;

- “Starve Acre”, scritto e diretto da Daniel Kokotajlo;
- “Cuckoo”, scritto e diretto da Tilman Singer;
- “Strange Darling”, scritto e diretto da JT Mollner.

 

 

In Oregon, nelle foreste pluviali temperate alle pendici dello stratovulcano Hood, si consuma l’ultima mattanza perpetrata dal più sanguinoso (ma non ↓*↓ l’unico) serial killer statunitense del XXI secolo.

 


Strange Darling - a Thriller in 6 Chapters” più 1 prologo e 1 epilogo interlacciati…

 

 
[questa la cronologia discontinua & non-lineare/sequenziale:
- frammenti prolettici virati in B/N tratti dal cap. 1
- cartello introduttivo/esplicativo a scorrimento dal basso verso l’alto il cui contenuto è declamato dalla voce narrante di uno speaker (parzialmente ↑*↑ malinformato) true crime (Jason Patrick)
- ralenty in ripresa frontale a retrocedere che da B/N passa al colore sul quale scorrono i titoli di testa terminante poi in un freeze-frame, il tutto temporalmente situato tra la fine del cap. 3 (che del ralenty contiene il controcampo in ripresa posteriore ad avanzare a velocità normale) e l’inizio del cap. 4 (azione fuoricampo)
- anticipo del cap. 3 che contiene il titolo del film
- capitoli 3 e 5
- capitolo 1 (che contiene una sequenza analettica appartenente allo stesso cap.)
- capitoli 4, 2 e 6
- epilogo (continuazione diretta del cap. 6)
- titoli di coda al termine dei quali viene recitata da un disck-jockey radiofonico – uno dei demiurghi del film, il co-produttore e per l’occasione direttore della fotografia (35 mm, 2.39:1) Giovanni Ribisi di "Sneaky Pete" – un’ultima traccia audio finale]

 


…è la bella (a parte un momento - però purtroppo risolutivo - in cui la sospensione dell’incredulità s’incrina e forse finisce pure “temporaneamente” in cocci per una questione comportamentale del personaggio co-protagonista: c’entrano – senza spoilerare troppo – un congelatore professionale a pozzetto, un paio di manette e uno spray anti-orso) opera seconda (dopo l’esordio nel lungometraggio di “Outlaws and Angels”) del regista e sceneggiatore (suo è l’adattamento da Stephen King del prossimo film diretto da Francis Lawrence: probabilmente un tentativo di distruggere “the Long Walk”, chissà) lasvegasino JT Mollner che - con la giusta consapevolezza, senza strafare e l’aiuto del montatore abituale Christopher Robin Bell - pone il reiterato a breve distanza twist narrativo a metà racconto (che tecnicamente non sarebbe giunto in quel punto del percorso anche se il sisma che ha coinvolto la ripartizione degli atti non avesse sparigliato le carte, ma bensì presentato a 1/3 e poi ribadito a 2/3), tra la fine del 4° capitolo in ordine cronologico (che è anche il 4° in ordine di esecuzione) e l’inizio del 2° cap. in O.C. (che è il 5° in O.d.E.), così da renderlo – e in questo galeotti furono e non poco, certo, anche Elizabeth Anne “Z” Berg (autrice e interprete di tutte…

 

 

…le canzoni originali del film in collaborazione con Craig DeLeon ("A Man in Full"), l’autore della colonna sonora, e Joseph Keefe, Ethan Gruska, Tony Berg ed altri musicisti) e Keith Carradine (Altman, Aldrich, Scott, Malle, Hill, Rudolph, Fuller, Milch, Hawley, Davies, Lowery, Campion), sulla pista country marcata da Boudleaux e Felice Bryant –, beh, proprio un bel twist, ecco. Love: hurts…

 

 

Dopo la storia, chi la incarna ed abita: performance bestiale di Willa Fitzgerald (la Colette di "Dare Me", ma soprattutto la attendo in "WildCat" di Ethan Hawke su Flannery O'Connor con Maya Hawke in cui ha una particina), la "final (?¿) girl", coadiuvata dal “freddo” understatement di Kyle Gallner (il "Red" di McKee & Diesen da Ketchum e il "Red State" di Kevin smith), da una ben ritrovata Barbara Hershey (dico così perché almeno per quanto mi riguarda l’avevo lasciata in “the Black Swan”) e da un davvero eccellente (anche qui, senza spoilerare troppo: assistere per credere e capire/comprendere) Ed Begley Jr. (che invece ho potuto più recentemente apprezzare in “Lucky” e “Better Call Saul”)

 

              [Sì, lo so, fa paura. Quello sotto invece è un demone.]


The Killer OutSide Me.

 


* * * ¾ - 7.50       

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