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Ringo Starr Going Home

Regia di Stanley Dorfman vedi scheda film

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La recensione su Ringo Starr Going Home

di mm40
4 stelle

Una passeggiata nella memoria per Ringo Starr, che insieme a suo figlio Jason si reca a Liverpool nei luoghi dell'infanzia e dell'adolescenza rievocando alcuni curiosi aneddoti ambientati ai tempi in cui i Beatles erano ancora quattro giovani spiantati musicisti in erba. Tra una visita alla scuola in cui Ringo ottenne il diploma e una al pub la cui facciata venne immortalata sulla copertina del suo primo disco solista Sentimental journey (1970), Ringo sale sul palco insieme alla sua All-Starr band per eseguire classici del repertorio e qualche pezzo inedito.


Niente di più e niente di meno che un simpatico espediente video per pubblicizzare l'uscita del nuovo album Time takes time: Ringo Starr going home è un prodotto televisivo della durata di un'ottantina scarsa di minuti che vede il batterista ex Beatles impegnato in una nostalgica chiacchierata sui luoghi della sua infanzia a Liverpool, nonché sul palco con la sua band. Si alternano così le scene girate nelle strade di Liverpool – non manca la visita al Cavern, se ve lo stavate chiedendo – a quelle sotto ai riflettori, mentre il Nostro e la All-Starr band eseguono i capolavori del passato come With a little help from my friends e Yellow submarine, i classici del reportorio di Ringo (Boys, You're sixteen, you're beautiful and you're mine, Photograph) e anche qualche nuovo brano del calibro di Don't go where the road don't go e Weight of the world. Indubbiamente la pressione sul batterista e cantante doveva essere fortissima in quel momento, visti gli insuccessi clamorosi dei suoi ultimi album e il lungo periodo trascorso da essi (Old wave, il precedente, risaliva al 1983); ma soprattutto Time takes time e di conseguenza questo Going home dovevano servire a dimostrare che il musicista si era ormai ripulito dagli eccessi da rockstar dei tempi andati, e che era pronto a tornare a fare ciò che da sempre meglio gli riesce: suonare e cantare. Ecco perché Going home sfodera una manciata di aneddoti dal non indifferente peso emotivo, che coinvolgono spesso anche i Fab Four, raccontati sotto all'incessante pioggia di Liverpool: tutto in linea col personaggio di Ringo, semplice e modesto, che si cementerà nell'immaginario collettivo da questo punto in avanti della sua carriera. Tra i musicisti che lo accompagnano anche membri degli Eagles (Joe Walsh), Guess who (Burton Cummings) e della E Street band (Nils Lofgren). Il lavoro si sviluppa su due puntate di quaranta minuti ciascuna o poco meno. 4/10.

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