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Emilia Pérez

Regia di Jacques Audiard vedi scheda film

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La recensione su Emilia Pérez

di CineMark
7 stelle

 

CM al Cinema (8)

 

 

Diretto da Jacques Audiard e scritto dallo stesso con la collaborazione di Thomas Bidegain, Emilia Perez esplora temi complessi e universali come il cambiamento, la redenzione e il senso d’identità. La storia ruota attorno a Rita, un'avvocatessa di talento ma sottostimata che, insoddisfatta del suo lavoro, accetta di assistere un potente boss del cartello messicano della droga a ritirarsi dai suoi affari illeciti e scomparire per sempre. Ma l'uomo ha in mente un progetto molto più profondo, ovvero desidera diventare la donna che ha sempre sognato di essere.

Emilia Perez, un ex narcotrafficante di nome Juan "Manitas" Del Monte,  intraprende un percorso di trasformazione radicale attraverso delle operazioni chirurgiche per diventare donna. La riflessione sull'identità esplora la dicotomia tra corpo e anima. Emilia tenta di reinventarsi, ma il suo passato la segue come un'ombra, portando a una riflessione potente sul fatto se sia possibile davvero cambiare o se il nostro passato continui a definirci. È una tematica universale che coinvolge lo spettatore in una riflessione profonda sulla possibilità di separarsi da sé stessi e diventare qualcun altro.

Karla Sofía Gascón, Zoë Saldana

Emilia Pérez (2024): Karla Sofía Gascón, Zoë Saldana

Nel frattempo, la decisione di Rita di accettare l’incarico di aiutare il boss a cambiare la sua vita risulta legata a una sua personale ricerca di cambiamento e redenzione, che si intreccia con quella di Emilia, creando un parallelo tra i due percorsi di trasformazione, che si intrecciano nella creazione di una Ong impegnata nel trovare le persone scomparse. 

La pellicola affronta con intensità il tema del cambiamento, mostrando che la trasformazione è dolorosa e spesso parziale. Mentre Emilia cerca di costruire una nuova vita come donna, il suo passato non la lascia mai andare, palesando tratti violenti del suo carattere ancora ben intatti. Il film lascia lo spettatore con una riflessione aperta sulla capacità umana di evolversi e reinventarsi.

La regia di Jacques Audiard è uno dei punti di forza indiscutibili del film. La capacità di mantenere il ritmo della narrazione attraverso un uso originale delle canzoni dal canto parlato aggiunge intensità emotiva senza mai rallentare il flusso del racconto. La musica diventa un mezzo per esprimere ciò che le parole non riescono a dire, aggiungendo un ulteriore strato alla complessità della storia. Questo approccio audace mantiene alta l'attenzione dello spettatore, evitando momenti di stasi.

Un altro grande merito del film è la performance degli attori, che riescono a rendere tangibile il conflitto interiore dei personaggi, portando sullo schermo una tensione emotiva palpabile che accompagna i percorsi di Emilia e Rita verso una nuova identità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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