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Emilia Pérez

Regia di Jacques Audiard vedi scheda film

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La recensione su Emilia Pérez

di diomede917
9 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: EMILIA PEREZ

Mamma mia, caro Jacques Audiard che filmone che hai fatto.

Continuando il tuo percorso di personaggi che vorrebbero cambiare, che vedono combattere le due anime che li caratterizzano (quella nera e torbida che li rappresenta e quella linda che viene repressa e che vorrebbe emergere) affinché trovino la loro tanta agognata pace.

In Emilia Perez il cambiamento è totale, è un’opera di transizione che non solo è fisica ma anche nei valori e nella concezione stessa di cinema.

Audiard mescola il crime, il melò, il thriller e il dramma di denuncia sociale e grazie a una spruzzata di Musical ci regala il film più bello dell’anno, quell’Emilia Perez che zitto zitto si sta imponendo e si sta prendendo tutti i premi possibili.

E tutto questo è possibile grazie alla performance imponente di tutto il cast femminile (giustamente premiato in blocco a Cannes).

Il tema centrale di Emilia Perez è il cambiamento visto a 360, partendo proprio dal nome della protagonista.

Emilia Perez è la nuova identità, è il nuovo corpo, è la nuova anima che si cela dietro la figura di Manitas del Monte.

Lui è un potentissimo e violentissimo boss del Cartello di Città del Messico. E’ al tempo stesso pronto al suo processo di transizione dopo due anni di cure. E’ consapevole che dentro di sé ha Emilia che vuole emergere e per nasconderla e proteggerla è diventato più violento e sanguinario di qualsiasi uomo che ha scelto la vita del narcotrafficante.

Manita è sposato e innamorato di sua moglie Jessica e si sente metà papà e metà zia dei suoi bellissimi figli.

Un giorno ingaggia Rita, un avvocato idealista che per lavorare reprime i propri ideali e scrive arringhe per difendere uomini dalla morale da buttare nel cesso al soldo di un avvocato inetto e senza scrupoli.

Rita accetta il patto col diavolo e aiuta non solo Manita a cambiare sesso ma sarà fondamentale e determinante a dare un senso e una missione nella vita di Emilia Perez.

Questo cambiamento fisico si trasformerà in un cambiamento di vita di tutte e tre le nostre protagoniste che si ritroveranno dopo 4 anni ad una sorta di regolamento di conti finale.

Emilia Perez fonda un’organizzazione umanitaria per il ritrovamento dei desaparecidos quasi come una pulizia dell’anima di quello che aveva fatto nella precedente vita;

Rita pur trovando un senso alla sua vita professionale come avvocato di Emila ha un vuoto affettivo che non riesce a colmare:

Jessica vorrebbe finalmente sposare l’uomo che l’ha fatta sentire donna durante l’infelice matrimonio con Manita.

Jacques Audiard è bravissimo a usare il musical come detonatore sentimentale, come mezzo per far uscire la tristezza, la rabbia e i battiti accelerati del cuore che dentro la storia non avrebbero altro modo per emergere.

Ma la bravura di Audiard è stata quella di regalare alle attrici che compongono il cast tre personaggi di uno spessore e di una complessità incredibili e loro hanno ringraziato fornendo una prova attoriale maiuscola.

Karla Sofía Gascón con la sua imponente fisicità che contrasta la dolcezza dei suoi occhi e del suo sorriso ci regala una Emilia Perez incredibilmente credibile. Una donna che riscopre il piacere dell’amore grazie ad Epifania (quarto elemento che dà un valore aggiunto importante al cast) e che al tempo stesso è ancora prigioniera del narcotrafficante che c’è in lei quando le toccano i figli nella scena più bella del film oppure quando la figlia riconosce il suo odore cantando la ninna nanna.

Zoe Saldaña tutta tacchetti, nervetti e culo rifatto a 4500 dollari riversa nel suo sguardo sofferto tutti i dolori della vita che è costretta ad ingoiare ma che forse nel pirotecnico finale troverà anche la pace interiore.

Selena Gomez ricorda la Jennifer Lawrence di American Hustle, una moglie prigioniera del carisma del marito pronta a tutto pur di vivere una vita sua. Ma essendo cresciuta come una donna bambina inevitabilmente sarà vittima della sua immaturità.

Emilia Perez è un film immenso che ha tanti film dentro, tutti magnifici, e tante chiavi di lettura.

Una girandola di emozioni non solo per gli occhi ma anche per le orecchie che ti fa urlare “MA CHE CAZZO DI FILM HO VISTO”.

VOTO 9

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