Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Nella provincia romana dell'Armenia un'ambiziosa principessa sta architettando un colpo di stato. Da Roma viene perciò inviato Marco Numidio, con il compito di sedare i rivoltosi in qualsiasi modo.
Poco dopo gli esordi nel cinema nel corso degli anni Quaranta, Vittorio Cottafavi divenne uno dei primi registi di film televisivi per la neonata Rai (1954); da quel momento quasi nulla più lo separerà dalla tv di Stato. Una significativa pausa fu quella che Cottafavi si prese fra la fine dei Cinquanta e i primi Sessanta per girare qualche peplum, il film in costume antico/mitologico che imperversava sul grande schermo all'epoca. La rivolta dei gladiatori è il primo di questi suoi titoli, tutti impostati sulla massima povertà di budget (nel filone era uso riciclare scene, costumi, comparse e talvolta perfino sequenze, anche se non è questo il caso), sulla presenza di qualche macho muscoloso (qui il protagonista è Ettore Manni) e di qualche bellona (Gianna Maria Canale, nello specifico), con una storia non particolarmente elaborata nella quale sostanzialmente l'eroe di turno vendica un torto o una malefatta combattendo con coraggio, lealtà e astuzia: lieto fine, trionfo dei buoni sentimenti. Colpisce che, per scrivere una sceneggiatura non proprio faticosa come questa, si siano impiegate tante firme: Gian Paolo Callegari, Ennio De Concini, Giovanni Simonelli, Francesco De Feo, Francesco Thellung, Gianfranco Parolini e Natividad Zaro sono accreditati nei titoli di testa come autori dello 'scenario'; presumibilmente l'ultimo nome è stato inserito arbitrariamente dalla co-produzione fra Italia e Spagna per ragioni contrattuali-finanziarie, mentre gli altri possono aver contribuito in vario modo e differente quantità al copione, sempre seguendo gli standard dei tempi che vedevano le sceneggiature passare di mano in mano finchè non si trovava la produzione disposta a metterle in scena. Fra questa pellicola e la successiva per il grande schermo (Le legioni di Cleopatra, 1959), Cottafavi naturalmente tornerà da mamma Rai, girando peraltro anche una riduzione di Umiliati e offesi (1958) di Dostoevskij. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta