Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Uno degli ultimi lavori su commissione che Bunuel girò controvoglia, ma sempre dimostrando correttezza verso la materia trattata e precisione di stile. Siamo ancora nel periodo messicano e la storia - tratta da un racconto di Miguel Alvarez Acosta e sceneggiata dal regista insieme a Luis Alcoriza - affonda proprio nella vita rurale del centramerica, girando intorno al quieto procedere degli eventi di una cittadina apparentemente placida, ma funestata a scadenza pressochè fissa dai lutti che due famiglie, impegnate da molti anni in una personalissima faida, si causano vicendevolmente. Non è certo questa l'idea di famiglia che Bunuel intendeva rappresentare, anzi pare proprio che la psicologia per una volta abbandoni il terreno di un film del regista spagnolo, lasciando spazio ad una trama che, oltre alla prevedibilità del suo svolgimento, offre ben pochi momenti interessanti, trascurando completamente il fattore critico sociale. Anzi, il lieto fine dà come l'impressione che Bunuel si debba essere pure divertito poco sul set di questo Le rive della morte (per non parlare di alcune recitazioni traballanti); morte che viene sì chiamata in causa spesso, ma che, per la banalità delle vicende, davvero non spaventa affatto. Mymovies.it parla di due settimane come tempo di realizzazione delle riprese: non si fatica a crederci. 4,5/10.
In un paesino dell'entroterra messicano vivono due famiglie storicamente rivali, i cui componenti maschi si sono, nel corso degli anni, letteralmente sterminati a vicenda per futili motivi. Ma l'attuale discendente di una delle due famiglie, che si è laureato in medicina e fa il dottore in città, torna in paese solo per abbracciare il suo diretto rivale e dichiarare conclusa la faida.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta