Regia di Peter Fonda vedi scheda film
Esordio alla regia a distanza di poco tempo da Easy Rider dover era sceneggiatore e scrittore oltre che produttore, con Dennis Hopper, il film manifesto di un’epoca.
Peter è un attore anomalo per il terreno hollywoodiano, non ha mai alzato la voce e quindi molto diverso dalla sorella Jane, ed ha avuto una carriera diversa e fuori dai canoni, venendo anche in Italia a lavorare.
Qui siamo in presenza di una bella sceneggiatura di Alan Sharp, e con un western fuori dai canoni, ricco di atmosfere e fotografia mozzafiato di Zsigmond.
Il silenzio regna nella storia, ma gli sguardi, le piccole cose sono quelle che raccontano la trama.
Un bel film magico, che rispecchia un’epoca, ma che rivisto oggi, lo si apprezza ancora di più, rilevando lentamente la natura dei personaggi.
Harry dopo un vagabondaggio di qualche anno decide di ritornare da sua moglie da cui ha avuto una bambina, la donna lo accoglie diffidente, ma lentamente si riaffermano i sentimenti, ma..
Caratterizzazione piccola
Ruolo drammatico ed incisivo
Attrice venuta fuori dalla nuova Hollywood, ma che poi non ebbe molte occasione per emergere, qui intensa senza sottolineature eccessive
L'amico ruolo di coordinamento e discreto, ma Oates è un bravo atore e lo ha dimostrato sempre
Timido, discreto che riesce ad entrare nell'intimo del suo personaggio, una belal prova
Una regia delicata, ma concreta, che sa fondersi con le immagini in maniera determinante, peccato che poi non abbia molto continuato per questa strada.
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