Regia di Alessandro Siani vedi scheda film
Ogni famiglia ha la sua pecora nera e quella della famiglia Di Rienzo è, senza dubbio, Davide. Figlio di un noto e stimato medico, fratello di una psicologa di fama e di un avvocato realizzato. La morte improvvisa del capo famiglia, scoperchierà il vaso di pandora, portando a galla i segreti celati di ognuno di loro.
Laddove nessuno è perfetto, Alessandro Siani, dirige, scrive e interpreta, una pellicola che sembra dare adito a questa considerazione. Nel senso che, tutto è tranne che perfetta. Se negli ultimi lavori di Siani a mancare erano le idee, con sceneggiature misere che si limitavano a raccontare un fatto circoscritto, in molti casi troppo poco intrigante per sostenere l’intera pellicola, qui abbiamo il problema opposto: troppi personaggi e troppi intrecci per non mandare in confusione.
Intendiamoci, tra i due “problemi” preferisco sicuramente trovarmi davanti il secondo, piuttosto che il primo. Tra una storia misera e mal raccontata ed una ricca di personaggi e situazioni e mal raccontata, almeno siamo sicuri che la seconda ha, quantomeno, la capacità di intrattenere.
L’impressione, davanti agli ultimi film scritti e diretti da Alessandro Siani è quella della fretta. Come se il regista napoletano fosse intenzionato a mandare al cinema almeno un film l’anno, a prescindere da ciò che ci consente di vedere.
Se le prime opere, apprezzabili o meno, si distinguevano per il coraggio di identificarsi in un sottogenere comico in cui, almeno in parte, era possibile identificarsi, con le opere degli ultimi anni diventa davvero difficile entrare in empatia con i personaggi, sempre più surreali e sempre meno in linea con lo spettatore medio.
Così, Succede anche nelle migliori famiglie racchiude solo nel titolo il senso di quello che vorrebbe dire, perdendosi poi nei meandri di personaggi e situazioni che ne sovrastano anche il piacevole messaggio di fondo che ha intenzione di lanciare.
Non importa se non sei perfetto. Dopotutto chi lo è davvero? Anche chi sembra che lo sia, apparentemente, poi nasconde segreti e fatti che nessuno mai immaginerebbe. In un mondo in cui l’apparenza è diventata l’unica priorità, un film che permette almeno di farci su un pensiero sulla labilità della stessa, andrebbe preso per quello che è e non analizzato come si farebbe con una pellicola di un certo spessore.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta