Tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber, si muove il racconto di quello che è stato protagonista assoluto di una delle pagine più preziose dello spettacolo italiano, dalla musica leggera al teatro canzone. Da una parte la storia più privata attraverso le parole della figlia e delle persone storicamente a lui più vicine. Dall’altra, il racconto corale di grandi personaggi e artisti che lo hanno vissuto e amato negli anni.
Un grande artista, parte della nostra storia sociale e politica. Un cambiamento radicale da frivolo a impegnato grazie ai testi del grande Luporini. Un documentario toccante.
Una delusione, un'inutile carrellata di interviste a sinistri (il top al politico da Bettola, col calice di vino davanti), intervallati a pezzi d'archivio. Su tutto l'onnipresente figlia (fa parlare pure il nipote). Peccato.
C'è assoluta trasparenza nel titolo (Io, noi e Gaber) che, sulla carta, vorrebbe essere un tributo a quel gigante del teatro-canzone che è stato Giorgio Gaber, in occasione del ventennale della sua scomparsa. Quell'io denuncia infatti la presenza, insistita quanto fastidiosa, della figlia Dalia Gaberscik, che ha aperto lo scrigno delle meraviglie della Fondazione Giorgio Gaber,… leggi tutto
Giorgio Gaber raccontato da amici, colleghi, parenti. Una parabola artistica che va di pari passo con quella umana: entrambe terminate troppo in fretta.
Il rimpianto per la prematura scomparsa di Giorgio Gaber è ancora forte, a oltre vent'anni da quel triste momento; morto esattamente a Capodanno del 2003, il cantautore milanese viene ricordato con questo approfondito documentario… leggi tutto
Dalia, figlia di Giorgio Gaber, ci conduce nei luoghi frequentati dal padre. La vita domestica, la carriera iniziata come membro del clan di Adriano Celentano e a presenziare come intrattenitore musicale da prima serata in coppia con Mina. Fino alla scelta di abbandonare tutto, perché la vena anarchica che lo ha sempre contraddistinto doveva essere sfogata in altro modo e per fare questo… leggi tutto
Molto più interessanti Gaber, la sua musica e le sue 'libertà' rispetto ai convitati, purtroppo non di pietra. Eccezionalmente si salva, nel complesso, Pierluigi Bersani - nonostante, forse e per qualcuno, le apparenze, meno stupido dello schieramento politico che l'ha ospitato per una vita. Anche a me poi, come ad Aldo Grasso, quando ho sentito le sciocchezze di Mario Capanna sono…
Giorgio Gaber raccontato da amici, colleghi, parenti. Una parabola artistica che va di pari passo con quella umana: entrambe terminate troppo in fretta.
Il rimpianto per la prematura scomparsa di Giorgio Gaber è ancora forte, a oltre vent'anni da quel triste momento; morto esattamente a Capodanno del 2003, il cantautore milanese viene ricordato con questo approfondito documentario…
Dalia, figlia di Giorgio Gaber, ci conduce nei luoghi frequentati dal padre. La vita domestica, la carriera iniziata come membro del clan di Adriano Celentano e a presenziare come intrattenitore musicale da prima serata in coppia con Mina. Fino alla scelta di abbandonare tutto, perché la vena anarchica che lo ha sempre contraddistinto doveva essere sfogata in altro modo e per fare questo…
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C'è assoluta trasparenza nel titolo (Io, noi e Gaber) che, sulla carta, vorrebbe essere un tributo a quel gigante del teatro-canzone che è stato Giorgio Gaber, in occasione del ventennale della sua scomparsa. Quell'io denuncia infatti la presenza, insistita quanto fastidiosa, della figlia Dalia Gaberscik, che ha aperto lo scrigno delle meraviglie della Fondazione Giorgio Gaber,…
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Commenti (3) vedi tutti
Noioso. A parte che Gaber secondo me è sopravvalutato, ma 135 minuti non ce la posso fare a reggerlo
commento di Artemisia1593Un grande artista, parte della nostra storia sociale e politica. Un cambiamento radicale da frivolo a impegnato grazie ai testi del grande Luporini. Un documentario toccante.
commento di iroUna delusione, un'inutile carrellata di interviste a sinistri (il top al politico da Bettola, col calice di vino davanti), intervallati a pezzi d'archivio. Su tutto l'onnipresente figlia (fa parlare pure il nipote). Peccato.
commento di Brian_Freedom