Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
UN RITO PER POCHI INTIMI
Tre attori famosi, un uomo, sua moglie e l’amante di lei, devono rispondere di oscenità davanti a un oscuro e tormentato giudice di provincia. Il marito rappresenta l’elemento razionale del gruppo colui che deve guidare la creatività dei suoi fragili e ipersensibili colleghi. Il giudice è l’elemento perturbatore che rischia di distruggere il già precario equilibrio. Tutti e quattro potrebbero però essere le facce di un'unica anima in conflitto, quella del regista probabilmente. Si noterà che la figura meglio risolta è quella del censore mentre la sequenza che dovrebbe rivelare la forza ancestrale del rito teatrale, quella che sconvolge il giudice al punto da ucciderlo, è decisamente la più debole. Nella sua ricerca di sintesi che lo rende quasi astratto il film fatica a liberarsi dalla zavorra psicologica per farsi riflessione sul rapporto tra creatività e società. Considerevole l’apporto degli interpreti e del direttore della fotografia.
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