Regia di Jules Dassin vedi scheda film
E' certamente un bel film, tuttavia è sicuramente più crudo e violento sia del suo modello americano, cioè il capolavoro “Giungla d'asfalto”, che dai film di Jacques Becker o Jean-Pierre Melville. Nel film di Huston la storia è molto simile, solo che non è così violenta, perché è semplicemente disperata. I suoi personaggi sono dei falliti, ma sono in fondo umani. Quanto a Becker e Melville, loro rappresentano la solidarietà tra ladri, che sono capaci di umanità e persino amicizia, benché percorrano la via della propria rovina. Questo film di Dassin, invece, mostra nella seconda parte una precipitare degli eventi che mette i brividi. Gli omicidi vengono tutti commessi a sangue freddo e per mera vendetta, quando proprio non servirebbe (come l'uomo svegliato apposta per ucciderlo, quando il bambino è stato già prelevato). La parte che mi piace di più è quella centrale della rapina alla gioielleria, fatta da una lunga sequenza di azione senza la minima parola. E' in questi casi che si vede l'abilità di un regista, quando sa cioè tenere vivi l'interesse e la tensione mostrando solo dei tizi che fanno un buco nel pavimento e scassinano una cassaforte.
Tirando le somme, lo definisco certo un film riuscito, di alto livello cinematografico, che però non incontra il mio “amore”, come le altre pellicole citate.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta