Regia di John Landis vedi scheda film
Il titolo italiano di questo film è come al solito demenziale: "Ridere per ridere". Io preferisco chiamarlo col titolo originale: "The Kentucky Fried Movie": capisco la difficoltà di fare una traduzione letterale, ma qualcosa di più intelligente si poteva sicuramente trovare.
Il film è un collage di una ventina di sketch parodistici spesso strettamente legati agli anni in cui è stato pensato e realizzato quindi è inevitabile che un poco nel frattempo sia invecchiato.
Come potremo definirlo? una serie di appunti frettolosi e demenziali finalizzati a strapazzare adulatori, staff, porogrammatori e palinsesti del piccolo schermo a suon di battute snocciolate con la disinvoltura goliardica di John Landis e Co. portati sullo schermo solo un anno prima di "Animal House".
Una gazzarra comica e sbeffeggiante fatta apposta per sganasciarsi senza rimorsi dalle risa davanti alla ricostruzione sgangherata dei film di genere o di un programma televisivo statunitenseche allora andava per la maggiore.
Annunciatori impassibili, presentatori al limite dell'idiozia, lettori di oroscopi che stramazzano in diretta colpiti da delle frecce... e così via. La lista dei paradossi è interminabile.
Il set televisivo di Landis diventa una specie di sarabanda di giochi degli equivoci fra spettatori e showmen: una vera e propria inversione delle regole che trasforna "quelli dentro la scatola" (la televisione) in guardoni incalliti dche spiano da dietro lo schermo, le intimità domestiche delle famiglie... irriverente anche con il pubbilo in sala (come dimostra quell'avvertezza che appare in apertura della pellicola ("Attenzione al pop corn che state mangiando: potrebbero averci pisciato dentro") e non c'è davvero molto altro da dtre, se non che fra gli sceneggiatori ci sono anche gli Zucher e Jim Abrahams.
Rimane comunque il dubbio se a ridere siano stati più i realizzatori del film o i suoi spettatori.
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