Regia di Anthony Mann vedi scheda film
Il Far West di Anthony Mann è un luogo feroce,in cui la lotta per la sopravvivenza obbliga a scelte dolorose,il ricorso alla violenza è un passaggio necessario per non morire o subire crudezze di ogni genere,non c'è epica,nè traccia di rimpianto,verso tale epoca, per il cinema di questo cineasta,come si percepisce nei lavori di altri grandi registi.I protagonisti sono antieroi,uomini con pecche evidenti che trovano il coraggio,o l'interesse,a far fronte a chi minaccia loro o le persone a loro congiunte,solo quando la storia è oltre la metà del suo sviluppo.Non fa eccezione "Dove la terra scotta",in cui Gary Cooper impersona un uomo che sta viaggiando verso un paese cui è assegnato come insegnante,e incappa in un assalto al treno per mano di una bandaccia d fuorilegge,e rimane a metà percorso assieme ad un chiacchierone gentile,e ad una bella donna:il protagonista ha un passato delinquenziale,ha pagato i suoi debiti,ma la sorte lo ricaccia in una situazione che solo mettendo mano alle pistole,potrà risolvere.Più psicologico e meno d'azione di altri western coevi,"Man of the West" mette in scena le lacerazioni del protagonista,che riscopre la violenza quando pensava che fosse stata solo una fase della sua vita (chissà se Cronenberg girando "A history of violence" ci ha mai pensato....),ed i malvagi lo sono davvero fino in fondo,perchè uccidono senza pietà persone inermi,violentano e massacrano:forse può sembrare leggermente lento,rispetto ad altre pellicole del genere girate in quell'epoca,ma Mann non si è mai curato di accelerare il passo,non prima di aver dipinto quello che gli interessava rendere. Gary Cooper,all'ultimo western,ha la dolenza ed il carisma giusti,Lee J.Cobb,attore spesso sopra le righe,ma di gran partecipazione emotiva,è un villain odioso quanto consapevole,nella scena della propria sconfitta ha un momento intensissimo,e Julie London ha un fascino che rimanda a quello di Lauren Bacall.
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