Regia di Filippo Barbagallo vedi scheda film
AL CINEMA
Diario di un nerd, o di una schiappa, in alternativa.
Dario, studente venticinquenne, figlio unico amato e vissuto in una soffocante bambagia familiare che egli da un lato rifugge, e dall'altro non può che usare come scudo ad ogni occasione un problema lo affligga, sente probabilmente di appartenere a questa non molto suggestiva categoria.
Timido, indeciso, mai una ragazza con cui vivere esperienze sentimentali e sessuali pertinenti e necessarie, Dario trova il modo di riscattarsi incontrando al pronto soccorso la disincantata e dolce Caterina, e poi, sull'isola di Ponza, la eterna desiderata, schietta e un po' coatta Lara. Ma, sul momento di prendere la decisione cruciale che suggelli un rapporto ufficiale con ognuna, Dario si nega, si ritira e rinuncia.
Si chiude in se stesso con una indolenza quasi sfacciata che lo trasforma in un codardo rinunciatario, laddove il suo comportamento nasconde un più profondo disagio nel gestire ogni situazione che comporti un cambiamento radicale al proprio consolidato stile di vita.
Il ventinovenne Filippo Barbagallo scrive, dirige ed interpreta un racconto di formazione che si aggrappa sulle fragilità ed insicurezze legate al sopraggiungere di una età adulta che si vorrebbe rifuggire, scacciare o almeno postergare il più possibile.
Troppo azzurro tratta tematiche intimistiche anche profonde ed intime che sulla carta piacerebbero ad autori intimisti come Rohmer.
Ma lo fa senza rinunciare ad un vitale tono scanzonato e goliardico nel dipingere il classico nerd-cocco-de mamma-e-de-papà che si trova costretto ad affrontare decisioni che lo portano verso in bivio ove è necessario decidere che strada intraprendere, tenuto conto che una via esclude l'altra.
L'opera d'esordio di Barbagallo è dunque un film semplice, schietto che va dritto al punto senza tirarsela eccessivamente, e che punta in particolare sulla definizione dei quattro giovani personaggi di spicco. Oltre al protagonista Barbagallo, risultano azzeccate le scelte di Brando Pacitto nella parte dell'amico saggio e timido di Dario, e di Martina Gatti e Alice Benvenuti, le due sorprendenti ragazze chiamate ad interpretare due personaggi che si definiscono e completano solo a fine vicenda.
Guest star del film, Valerio Mastandrea e Valeria Milillo sono perfetti per rendere credibile una coppia di genitori cinquantenni sempre apprensivi e in ansia, fautori incolpevoli ma anche incoscienti della incapacità dei figli ormai adulti di saper scegliere ognuno la via della non troppo agognata indipendenza.
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