Regia di Caterina Carone vedi scheda film
I limoni d'inverno, secondo film di Caterina Carone, vede un Christian De Sica abbastanza inedito, una volta tanto alle prese - e a proprio agio - con una interpretazione in sottrazione e con un personaggio pacato, educato e buono.
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La vita di Pietro si svolge all'interno di un appartamento grande, forse troppo per un uomo solo, nel quale l'unica visita che riceve è quella di Nicola, un commesso del bar sotto casa, che ogni giorno gli porta patatine, noccioline e tramezzini per un pranzo fugace ad alto tasso di colesterolo. Questo perché, ormai accantonato il lavoro di professore di letteratura causa pensionamento, ha deciso di dedicarsi anima e corpo al progetto di un libro tutto suo su donne di talento che sono state sottovalutate nella vita. In terrazzo, dove ama passare il tempo libero a curare le proprie piante, fa la conoscenza di Eleonora, la nuova inquilina del terrazzo del palazzo accanto, venuta a viverci e a battibeccare con il marito, fotografo in ascesa il cui spirito vanesio e autocentrato ha addormentato l'animo pittorico che è in lei.
I limoni d'inverno, secondo film di Caterina Carone, vede un Christian De Sica abbastanza inedito, una volta tanto alle prese - e a proprio agio - con una interpretazione in sottrazione e con un personaggio pacato, educato e buono. Con uno sguardo contemplativo e una camera mai troppo agitata, Carone segue le evoluzioni della sua frequentazione con la vicina (cui dà il volto l'esperta Teresa Saponangelo), fatta di parole che all'inizio sono consigli, poi via via diventano confidenze sempre più intime e personali: quello tra loro è il classico incontro tra solitudini, tra due anime che sono alla ricerca di uno scopo e condividono il bisogno di creare arte, che si sentono pronte a dare e a ricevere, e che in comune hanno anche un segreto triste, tragico, che nascondono dentro.
Malinconico, delicato e romanticamente casto, I limoni d'inverno è la storia di un'amicizia pudica innescata da una affinità che si respira: un film discreto che vive il suo momento migliore nella parte centrale, quella nella quale l'emergere del segreto di Pietro fa salire il livello della drammaticità; prima e dopo, qualche lungaggine di troppo che appesantisce il tutto.
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