Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Tra echi di cinema espressionista e tracce di surrealismo, Polanski firma un’opera al limite dell’horror. Il ritmo è lento, ma i lividi squarci urbani e il finale con l’irruzione del vicinato conferiscono al film un indubbio tocco autoriale.
Forse segnata da un trauma giovanile, come sembra suggerire l’ultimo fotogramma del film, una giovane e bella estetista londinese (Deneuve) prova un vero e proprio ribrezzo verso qualsiasi manifestazione sessuale. Quando sua sorella parte per una breve vacanza in Italia insieme all’uomo del quale è l’amante, nella ragazza si cominciano ad agitare gli spettri dell’eros, destinati a trasformarsi in un delirio che la porterà a uccidere un garbato pretendente e il padrone di casa.
Tra echi di cinema espressionista e tracce di surrealismo, Polanski firma un’opera al limite dell’horror (memorabili le scene in cui i muri si crepano o quella in cui dagli stessi muri escono mani maschili che cercano di impossessarsi del corpo della protagonista). Il ritmo è lento, ma i lividi squarci urbani e il finale con l’irruzione del vicinato conferiscono al film un indubbio tocco autoriale.
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