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Repulsion

Regia di Roman Polanski vedi scheda film

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La recensione su Repulsion

di Baliverna
6 stelle

Una giovane donna scende lentamente nei meandri della follia, e nessuno ci fa caso.

Questo film appartiene al ristretto numero di opere di Polanski che non mi piace un gran che, cioè quelli che mi sembrano molto diversi dai suoi capolavori (cioè quelli che hanno per tema un complotto). "Repulsion", assieme a "Cul de Sac" e pochi altri, mi è riuscito alquanto sgradevole, e mi ha coinvolto poco. La protagonista è un personaggio che credo sia impossibile trovare simpatico o compatire. Nella tecnica si vede la mano di un grande regista, ma il mondo in cui ci cala è ostico e ruvido, dove per di più i suoni, brutti e amplificati, graffiano i timpani in continuazione. Poi il coniglio putrefatto, la sporcizia, il disordine, il sangue.....
Quanto al soggetto, la pellicola rappresenta la lenta discesa nella follia di una donna, la quale pare comunque avere avuto da sempre qualche problema psichico. Odia gli uomini e non ne sopporta il contatto. Questi sono lontani dall'afferrare il concetto, e si spingono in pericolosi tentativi di conquistare il suo cuore o possedere il suo corpo. Gli uomini non capiscono di non essere voluti, ma sono in generale tutti a non capire che quella donna è pazza. Persino al suo lavoro di estetista sembra che nessuna delle colleghe o la padrona capiscono che quella bella ragazza bionda è una pazza pericolosa. Ciò continuerà finché la sua follia non sarà sbattuta in faccia a tutti, a caro prezzo per diverse prsone. La stessa sorella, che pure sembra volerle bene, prende sotto gamba tutti i campanelli di allarme e pensa solo a farsi la vacanza a Pisa col fidanzato. I primi a non capirla, a quanto pare, sono stati i suoi stessi genitori: a giudicare da come'è venuta in quella vecchia foto da bambina, con quello sguardo vitreo perso nel nulla, si capisce che aveva già in sé i germi della follia. In questo senso, il film è anche di un dramma di incomunicabilità, incomprensione, e solitudine.
La giovane Deneuve rivela già ora doti di grande attrice, poiché la pazzia del suo personaggio appare molto credibile, e il film poggia tanto sulle sue spalle. Per quello che mi riguarda, pur riconoscendogli tanti meriti, mi è risultato un film sgradevole che non mi ha preso. Il Polanski che mi prende e mi affascina, torno a dire, è quello dei torbidi complotti, degli individui che lottano da soli contro oscure organizzazioni segrete e piramidali.

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