Regia di Roger Allers, Rob Minkoff vedi scheda film
Storia, personaggi, messaggio, disegni, colonna sonora fanno di questo cartone animato un capolavoro senza tempo.
Si tratta di una rivisitazione in chiave animale della tragedia shakespeariana di Amleto: un giovane principe lotta per il trono che gli è conteso dallo zio, assassino di suo padre.
Già la scelta di un simile soggetto è coraggiosa, così come lo svolgimento che tocca punte di drammaticità solitamente estranee ai cartoni per bambini, e che si tinge di echi macabri che richiamano alla dittatura e al nazismo (vedi la parata di iene durante la canzone di Scar). Merito anche di un riuscitissimo antagonista, che sa farsi davvero odiare per la sua malvagità tutta umana e realisticamente espressa dagli ottimi dialoghi e dai disegni perfetti nelle espressioni.
Un momento di pura libertà e divertimento arriva con la comparsa di Timon e Pumbaa, la suricata e il facocero seguaci di uno stile di vita spensierato riassunto dal motto celebre Hakuna Matata. Fuggito presso di loro il piccolo Simba si lascia alle spalle il passato ma, come ben gli ricorderà il saggio babbuino Rafiki, il passato continua a vivere in noi, può ancora far male e segna il nostro destino. Così il re leone, riconciliatosi con la sua natura, torna a rivendicare il suo posto
nel cerchio della vita.
La bellezza e realisticità dei disegni che ritraggono la natura selvaggia dell'Africa, l'epicità, il romanticismo e l'allegria delle musiche composte da Elton John ed Hans Zimmer, la meravigliosa regia che coinvolge a pieno nelle vicende lo spettatore, rendono questo film emozionante, universale e indimenticabile.
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