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A caccia del vedovo d'oro

Regia di Robin Hays vedi scheda film

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La recensione su A caccia del vedovo d'oro

di nibacco
5 stelle

Steven, un vedovo settantenne, facoltoso e ancora piacente si invaghisce di Celeste, un'affascinate cameriera del locale che è solito frequentare. Tra chiacchiere e drink, l’uomo trova il modo per invitare la donna a cena nella sua splendida ed enorme casa.  

 

Celeste è abbagliata da tanto lusso, il suo sogno di incontrare un uomo ricco sembra tradursi in realtà. L’uomo, innamorato, invita la donna a trasferirsi, insieme alle sue figlie, da lui e la nomina amministratrice della casa. Di lì a poco i due si sposano con il disappunto della figlia di Steven, la quale ha intuito la reale natura della donna. Infatti, non contenta di spadroneggiare sul cuore e sui beni dell'uomo, vorrebbe tutto per sé. Architetta dunque un piano diabolico per liberarsi dell’ingombrante marito.

 

l film narra la storia, realmente accaduta in una cittadina del Texas, di un'arrampicatrice sociale, avida, cinica, anaffettiva (non riesce ad avere buoni rapporti nemmeno con le sue due figlie, in particolare con la maggiore) e senza scrupoli, che non esita a manipolare chi le sta intorno pur di raggiungere i suoi scopi.

 

Peccato che il regista Robin Hays non apporti al fatto di cronaca, presentato nudo e crudo, slanci d'arte, approfondimenti psicologici, spunti di riflessione o discussione . Lo spettatore non ne rimane coinvolto. Pellicola senza anima dove si salva solo l’interpretazione dell’attrice Julie Benz, convincente nel ruolo della protagonista.

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