Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Questo film in quattro episodi è l'ennesimo, convincente esempio del magico potere narrativo che Eric Rohmer riesce ad estrapolare dalla vita ordinaria, senza interventi stilistici percepibili nei dialoghi e nell'azione cinematografica. Un naturalismo aggraziato che si avvale ancora una volta della presenza di due figure femminili socialmente "immature", in attesa, sospese sull'orlo di una vita che sanno vivere appieno, pur senza sapersi o volersi immergere nel suo sistema di valori e di percorsi preordinati. Come tutte le donne rohmeriane, entrambe amano inventarsi la vita passo a passo: per Reinette, l'artista di campagna, ciò significa cogliere, ogni giorno, le suggestioni semplici e profonde della natura e dell'ambiente contadino ("L'ora blu"); per Mirabelle, la studentessa parigina di giurisprudenza, ciò significa, invece, indovinare, nel soffocante groviglio della metropoli, le astute scappatoie che ridanno fiato e speranza all'umanità ("La vendita del quadro"). Laddove la prima propone una stabilità di idee che sconfina nell'ottusità, la seconda applica una flessibilità mentale che giunge fino a punte esagerate di spregiudicatezza ("Il cameriere del caffè", "Il mendicante, la cleptomane e l'imbrogliona"). Una storia solo apparentemente dialettica, in cui non c'è vero confronto, né discussione, ma solo la presentazione, alternata, di due modi diversi ed, in fondo, ugualmente virtuosi o viziosi, di porsi di fronte alla realtà.
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