Regia di Anthony Mann vedi scheda film
Siamo durante il Terrore della Rivoluzione Francese ma, mutatis mutandis, potremmo essere tra le vie notturne e nebbiose di Los Angeles e qualche sudicio night-club della città californiana. In altre parole, senza togliere nulla all'efficace ambientazione storica, questo si può definire un noir. L'atmosfera di intrigo e di morte, i doppi giochi, il ruolo duplice della donna (dannatrice e salvatrice), gli omicidi incrociati, la bellissima fotografia in bianco e nero ricca di chiaroscuri... sono tutte caratteristiche del noir. Anthony Mann conduce il gioco con grande stile, senza deludere in nulla, tenendo sempre alta la tensione e anzi regalandoci dei momenti di vera suspense. E' un film altamente drammatico, ma il regista sa spruzzare qua e là qualche lieve tocco di umorismo che proprio non stona.
Al centro della trama c'è la smania di Robespierre di divenire il dittatore di Francia, ora che ha eliminato molti rivali o sospetti tali, e ha approntato una lunga lista di epurazioni da portarsi a termine non appena ottenuto il potere. Il tutto ricorda abbastanza da vicino la carriera di Stalin, che forse non si voleva nominare direttamente per evitare conseguenze politiche.
Un bel film di un grande regista, che andrebbe riscoperto.
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