Jason Staebler, inaffidabile e sbruffone, convince il fratello David, serio e irreprensibile speaker di un programma radiofonico, a partecipare a un affare poco chiaro che riguarda una speculazione edilizia. Le cose finiranno molto male...
Note
Dinamiche familiari angoscianti e due visioni del mondo a confronto. Rafelson, qui alla terza prova da regista, continua il percorso cominciato due anni prima con _Cinque pezzi facili_: montaggio nervoso, narrazione spezzata, sensibilità per il paesaggio (la decadente Atlantic City). Il titolo fa riferimento a una casella del Monopoli americano. Uno dei manifesti dell'allora New Hollywood, tra i pochi non datati.
Film disarticolato, confuso, poco chiaro e, beh, solo triste. La parte migliore è stata monologo di Nicholson all'inizio.Film sulla scia di (Cinque pezzi facili)..e quindi voto negativo.
Nicholson incomincia a gigioneggiare (purtroppo non finirà più), ma il film è e rimane interessante, con una sceneggiatura solida e una regia efficace e mai banale.
"Nessuno legge più. Sono stato privato dei miei diritti letterari e bramo un pubblico. La forma dell'autobiografia tragica è morta, o morirà presto, insieme alla maggior parte dei suoi autori. Addio, parola scritta". [Estratto da uno dei monologhi di Jack Nicholson, registrato su nastro, in bagno...] David Staebler (Jack Nicholson) lavora come speaker in una… leggi tutto
Il problema di questo film è una sceneggiatura senza capo nè coda. E di per sè non sarebbe neanche un grosso problema. Se non fosse per il fatto che la regia di Rafelson (talento "bruciato" della New Hollywood, come Bogdanovich, Hellman, Milius, Cimino...tutta gente, tranne gli ultimi due, che aveva un sogno: quello di "guardare" alla propria nazione, gli States di… leggi tutto
Ora, non è che un film diventa interessante solo perchè c'è Jack Nicholson. Prendi questo racconto di ordinaria deviazione, dignitosamente portato a termine da Rafelson, comunque non un brutto prodotto: già ci si rende conto che non basta azzeccare l'interprete per rendere simpatico il suo personaggio nè tantomeno tutto il film. E gli sbadigli scorrazzano indomiti. leggi tutto
Ho cercato di scegliere i 7 titoli più rappresentativi dell'attore che fossero, al contempo, anche le sue migliori interpretazioni. Naturalmente con un attore come Nicholson c'era l'imbarazzo della scelta, alcuni di…
Premessa, in questo film ci sono ben tre miti del (mio) cinema: Nicholson, Dern e Rafelson e nonostante tutto non riesco a dargli più di tre stellette.
Qualcosa non funziona e questo qualcosa credo sia in primis la sceneggiatura e di riflesso anche l'interpretazione di Nicholson, estraneo al contesto, mai veramente in parte (ne convinto ne convincente).
Molto belle le scenografie e la…
Nicholson si volta, guarda in macchina e spiega allo spettatore perché non mangia mai il pesce; solo pochi minuti dopo, capiamo che ha raccontato un mucchio di balle: basterebbe l’inizio per amare questo film. Seguono, nell’ordine: un’altra impossibile riunificazione familiare nel solco del precedente Cinque pezzi facili, un’improbabile speculazione immobiliare che…
"Nessuno legge più. Sono stato privato dei miei diritti letterari e bramo un pubblico. La forma dell'autobiografia tragica è morta, o morirà presto, insieme alla maggior parte dei suoi autori. Addio, parola scritta". [Estratto da uno dei monologhi di Jack Nicholson, registrato su nastro, in bagno...] David Staebler (Jack Nicholson) lavora come speaker in una…
Questo film di Bob Rafelson che come non convinse l'anno in cui uscì critica e pubblico non ha mai convinto neanche me e per questo non posso dargli la sufficenza come almeno avevo fatto con il suo precedente film "Cinque Pezzi Facili"! Apparte una buona regia del regista tutto il resto funziona poco sopprattutto la trama che è troppo pesante e noioso,…
LES JEUX SONT FAIT
Il primo si è scavato un piccolo posto tranquillo; niente emozioni, niente ambizioni. Suo fratello volteggia ad Atlantic City al soffio di sogni irrealizzabili. Ovviamente è sempre nei guai ma di certo non si annoia. Le cose andranno come è normale che vadano ma resta la domanda di fondo; qualcuno aveva torto, qualcuno aveva ragione? Il film non è…
Il problema di questo film è una sceneggiatura senza capo nè coda. E di per sè non sarebbe neanche un grosso problema. Se non fosse per il fatto che la regia di Rafelson (talento "bruciato" della New Hollywood, come Bogdanovich, Hellman, Milius, Cimino...tutta gente, tranne gli ultimi due, che aveva un sogno: quello di "guardare" alla propria nazione, gli States di…
Il sogno, a volte, è solo una disordinata esplosione di pensieri, che assomiglia più a un fantoccio sfilacciato che non ad un’immagine ideale. Tale è, infatti, il miserando risultato che si produce quando l’ambizione si innesta sulla mediocrità e sulla frivolezza: un fuoco d’artificio che impiastriccia di colori il basso cielo. Rafelson pratica…
Artificioso e pretenzioso; non mi pare che il senso sia quello proposto da Mereghetti, né quello di Morandini. Giocato sulla rilettura del reale, che David deforma nei suoi racconti radiofonici, fra paradossi, scene madri, giochi di bravura di attori e attrici, tutto piuttosto gratuito. Non credo meriti di parlarne oltre, o comunque io rinuncio a esaminarlo meglio perché non vi ho…
Ancora un incontro fra Nicholson e Rafelson, non è importante come Cinque pezzi facili e diciamo anche un tantino didascalico. La dualità dei due fratelli è scontata la cinema, ma qui si affronta con toni più pacati e con un personaggio insolito per Nicholson, tutto in calare, il che non è una novità da poco. Una critica sociale, una reazione al…
VOTO 6+ PARTICOLARE L'intimismo la fa da padrone, la narrazione è tutto tranne che lineare e gli attori (Nicholson superbo) recitano con una naturalezza impressionante. Ma la maniera è dietro l'angolo e non può bastare l'uso di tecniche narrative più complesse per supplire all'assenza di una vera e propria trama, che rende il film davvero datato.
Un uomo estroverso e spiantato, con fidanzata e figliastra, cerca di coinvolgere il fratello, tranquillo ed introverso, in una speculazione edilizia. Emergeranno tutti i loro conflitti.
Vale soprattutto per l'impeccabile creazione della tensione drammatica, che assicura al film anche un buon ritmo, per le atmosfere alleniane/bergmaniane e per le interpretazioni dei due fratelli, Dern e…
Questa taglist nasce dalla bella playlist dell'utente Momo Blues (ispirato da Tiresia) - cui vi rimandiamo - intitolata I giardini di Monet. Noi allarghiamo il tiro e pensiamo ai giardini nel cinema, soprattutto là…
Se qualche aficionado delle playlist venisse a casa mia, rovistando nella mia videoteca potrebbe vedere questi film da me...consigliati! Varrebbe la pena? Ciao!
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Commenti (3) vedi tutti
Nel complesso è buono.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiFilm disarticolato, confuso, poco chiaro e, beh, solo triste. La parte migliore è stata monologo di Nicholson all'inizio.Film sulla scia di (Cinque pezzi facili)..e quindi voto negativo.
commento di wang yuNicholson incomincia a gigioneggiare (purtroppo non finirà più), ma il film è e rimane interessante, con una sceneggiatura solida e una regia efficace e mai banale.
commento di fornarolo