Regia di Akira Kurosawa vedi scheda film
Sotto il portico del tempio di Rasho a Kyoto un monaco e un boscaiolo,reduci da un processo per l'omicidio di un samurai, raccontano a un viandante li sopraggiunto differenti versioni dell'accaduto. La vicenda viene cosi rievocata attraverso una serie di flashback che corrispondono alle deposizioni dei testimoni. Tutti si autoaccusano dell'omicidio cosi tutti si assolvono a vicenda. Rashomon è la filosofia applicata al cinema.Cos'è la verita' ? La verita'puo' essere fatta,se non dalla ragione pura,almeno dalla ragionevolezza ? Di cosa sono fatte le cose che raccontiamo che se unite fanno la storia dell'uomo ? Che limite deve incontrare l'interpretazione soggettiva dei fatti rispetto al loro valore oggettivo ? Con Rashomon ci immergiamo in alcuni temi centrali del nostro tempo a partire da quel relativismo che portato alle estreme conseguenze nega il valore epistemico a ogni tipo di sapere. Poi la centralità dell'io, che arrivando a farsi avido egoismo,antepone la mistificazione della realtà alla ricerca di una comunità di interessi. Rashomon è la vetta della filmografia di Kurosawa per il perfetto equilibrio tra stile e fluidità del narrato. E per Toshiro Mifune,semplicemente uno dei più grandi attori di ogni tempo.
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