Regia di Orson Welles vedi scheda film
Non è fra i titoli fondamentali della collezione di Welles, ma è pur sempre un ottimo lavoro. Il che non è certo strano, considerando il personaggio: regista dotato di uno sguardo curioso e di grande impatto, sempre fortemente soggettivo, nonchè attore di prim'ordine protagonista insostituibile nei suoi stessi film (per motivi di budget ridotto, fra l'altro). Anche questa opera ha una storia travagliata alle spalle: tagli, ritardi, produzione insoddisfatta e via dicendo. Ma fortunatamente ci è arrivata, sia pure, come praticamente ogni film di Welles a parte l'esordio di Quarto potere, in forma differente da quella prevista originariamente dal regista. Accontentarsi non è comunque difficile: questo Rapporto confidenziale è un buon contenitore di tensione, intrighi, delitti, misteri e soprattutto dotato di una trama complessa al punto giusto che si viene a sciogliere pian piano nel corso degli eventi. Torbido, intricato, ma sempre lucidissimo nella narrazione e nella presentazione dei personaggi.
Un uomo, tale Van Stratten, viene a conoscenza di un omicidio nel porto di Napoli. Il colpevole è il signor Arkadin; Van Stratten corteggia quindi la figlia di Arkadin per giungere fino a lui e ricattarlo. Ma l'uomo gli propone un affare: investigare sul passato di Arkadin stesso, che un vuoto di memoria non gli permette di conoscere. Van Stratten parte per una ricerca senza posa estesa per tutta l'Europa e anche oltre.
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